40 mila dollari per sedere con "l'imperatore": la cena della possibile svolta per Xi

Una cena con i più grandi industriali americani potrebbe culminare con un discorso storico del presidente cinese Xi Jinping

40 mila dollari per sedere con "l'imperatore": la cena della possibile svolta per Xi
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Xi Jinping va in America. Alla vigilia del vertice di San Francisco che vedrà uno di fronte all'altro Joe Biden e il presidente cinese, il primo si presenta quanto mai traballante in casa e all'estero. Il secondo, torna per la terza volta negli Stati Uniti da leader assoluto della Cina. La fotografia preventiva del faccia a faccia è stata sintetizzata alla perfezione dalla Bbc: "nessuna delle due parti si attende una qualsiasi svolta che possa costituire un reset per le relazioni, si tratterà di gestire e stabilizzare i rapporti". Xi, scrive la Xinhua, "torna negli Usa alla ricerca della strada da seguire per i legami tesi tra le due principali economie del mondo". Ed infatti il New York Times rivela che il Presidente cinese, dopo il bilaterale con Biden, avrebbe in programma anche una cena privata con imprenditori americani. Non a caso, nella preparazione dell'incontro, la squadra cinese avrebbe posto in cima al proprio cahier de doléances le azioni americane pronte a screditare l'ambiente degli affari cinesi.

Una cena esclusiva con ospite Xi Jinping?

Una cena esclusiva, ove per 40.000 dollari si possano avere otto posti riservati più uno al tavolo dell' "imperatore", con biglietti che partirebbero dai 2.000 dollari a testa. Tuttavia, la presenza di Xi è circondata dal mistero: all'evento di alto profilo siederanno i Ceo delle più grandi industrie nazionali che fanno affari in Asia: dall'informatica all'energia, passando per le case farmaceutiche.

Alla cena è prevista la presenza di un "senior chinese official and his ministerial delegation", e poiché 2+2 dovrebbe fare 4, la stampa americana ha ragione di credere che si tratti proprio di Xi Jinping, considerando il valore di un posto a tavola. Inoltre, secondo quanto indicato sul biglietto d'invito alla cena, l'ospite prestigioso pronuncerà un importante discorso: quale vassallo del Politburo di Pechino potrebbe mai avere tanta fama da spennare i suoi commensali e, al contempo, potersi permettere un discorso che potrebbe passare alla storia?

Quale potrebbe essere il discorso di Xi Jinping

Fatta questa ipotesi, la stampa americana ora prova a immaginare, nell'attesa febbrile del faccia a faccia, quale potrebbe essere il contenuto del discorso. Considerando i precedenti e le buone intenzioni, almeno nei proclama pubblici, potrebbe essere annunciata una nuova fase all'insegna di un gioco a somma positiva per entrambe le potenze: non un restart, o un appeasement, ma una cooperazione dettata dal reciproco interesse che possa mettere insieme La via della Seta e la "politica estera per la classe media" annunciata da Jake Sullivan in luogo di Biden nel maggio scorso.

Le imprese americane, infatti, sono uscite con le ossa rotte dall'inasprimento delle regole del Partito Comunista sul mercato e dalle nuove norme anti-spionaggio. Un cambio di passo che è stato accompagnato dal tam tam mediatico sui presunti tentativi americani di rubare informazioni al nemico per acquisire competitività industriale in settori-chiave. La cena di gala, con Xi Jimping papabile coniglio dal cilindro, potrebbe essere il miglior mezzo per parlare all'industria americana e ai suoi baroni.

La tech-diplomacy riuscirà a fare il miracolo con Xi Jinping?

Nelle valutazioni di queste ore, non bisogna dimenticare che quelli che la Gilded age bollò come "robber barons" svolgono una diplomazia quasi parallela a quella di Washington. Nella tarda primavera scorsa, una serie di capitani di industria hi-tech aveva sfilato a Pechino con tutti gli onori delle star: è nota, ad esempio, la sintonia tra il leader cinese e Bill Gates, accolto con il tappeto rosso e gli onori che si tributano a un “vecchio amico”.

Prima di lui da Pechino sono passati i colleghi Tim Cook e Elon Musk, quasi a ricucire lo strappo della diplomazia tecnologica tra Washington e il Celeste Impero. Uno sforzo che tira acqua ai propri mulini, ma che per l'amministrazione Biden potrebbe compiere un miracolo.

Mentre o Washington flirta con l’India e lavora a braccetto con il Giappone, i Tech baron lavorano perché i blocchi sui semiconduttori non disastrino le esportazioni verso quello che resta il terzo partner commerciale degli Stati Uniti. E tra una portata e l'altra, potrebbero anche riuscirci.

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