L'immagine del passato che raccontava di un'Emilia Romagna lodata per l'eccellente qualità di vita è ormai sbiadita da tempo. L'emblema di un decadimento sociale e morale è rappresentato dal capoluogo, Bologna, finita nel podio delle città meno sicure d'Italia. Le ultime statistiche sono impietose: le denunce nel 2022 sono state poco più di 7mila per ogni 100mila abitanti e tra i reati più perpetrati ci sono rapine e truffe, per i quali il centro felsineo detiene il quarto posto tra le città metropolitane dello Stivale. A crescere sono stati anche gli scippi, soprattutto in determinate zone. Le aree definite più pericolose dagli stessi bolognesi sono: il Pilastro, il quartiere Bolognina e piazza Verdi. É stato segnalato, poi, il parco della Montagnola, soprattutto di sera. Negli ultimi tempi si sono verificati episodi di violenza sessuale, come nel caso di una donna abusata da due africani, proprio a piazza Verdi, e risse con accoltellamenti tra senzatetto.
La città non si sente sicura
A rendere il clima ancora più incandescente si è aggiunta la malamovida nella zona universitaria che sta facendo letteralmente impazzine i residenti. Uno degli ultimi avvenimenti che hanno indignato i bolognesi è stata l'aggressione a un 82enne di via Petroni, il quale, come riporta il quotidiano Il Resto del Carlino, è stato preso a schiaffi e insultato da alcuni giovani mentre rientrava a casa insieme alla moglie dopo una serata trascorsa al cinema. L'episodio ha suscitato clamore in città, tanto che è dovuto intervenire anche l'imbarazzato sindaco Matteo Lepore, il quale ha portato la solidarietà sua e delle istituzioni all'anziano cittadino. Troppo poco per i bolognesi che stanno cominciando a muoversi autonomamente per recuperare un poò di tranquillità nelle aree interessate dalla movida serale e notturna.
La raccolta firme
I residenti continuano a raccogliere firme per dare maggiore forza alle diffide presentate al Comune il 28 giugno scorso dall'associazione "Via Petroni e dintorni" e dai comitati civici del centro storico. I cittadini sono esausti e decisi ad andare fino in fondo. Non tollerano più il degrado in cui sono costretti a vivere e sono pronti, in mancanza di risposte concrete da parte dell'amministrazione comunale, ad adire alle vie legali.
Petizione contro il degrado
Recentemente, come segnalato da Bologna Today, i cittadini hanno consegnato una petizione al primo cittadino Lepore, con più di 15mila firme, in cui chiedono di fermare il degrado urbano del centro storico e della periferia. Le aree maggiormente a rischio segnalate al sindaco sono: via Indipendenza e stazione, il Pratello e dintorni, ma soprattutto la zona unversitaria.
Nei luoghi periferici, invece, prevale la sporcizia e il degrado ambientale, in particolare nei quartieri di San Vitale, Navile e Savena. I residenti polemizzano per i rifiuti abbandonati, le scritte sui muri, la presenza di nomadi, che rendono il territorio poco sicuro, oltre che per lo spaccio di droga e la prostituzione.
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