Bandiera palestinese sul municipio: l'ennesimo provocazione della sinistra ad Israele

A Livorno, i manifestanti di estrema sinistra che hanno preso parte ad un corteo pro-Palestina hanno issato una bandiera palestinese sulla facciata del municipio. Un'azione che l'Unione Associazioni Italia Israele ha letto alla stregua di una prevaricazione, chiedendo all'amministrazione comunale di centrosinistra di condannarla

La manifestazione pro-Palestina a Livorno
La manifestazione pro-Palestina a Livorno
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I partecipanti a un corteo a sostegno del popolo palestinese hanno issato sulla facciata del municipio la bandiera della Palestina. Un gesto che l'Unione Associazioni Italia Israele non ha affatto gradito, invitando l'amministrazione comunale di centrosinistra a condannare l'accaduto. Questo è quanto avvenuto nelle scorse ore a Livorno, per un episodio che promette di far discutere. Ieri la città toscana ha ospitato una manifestazione a sostegno dei palestinesi, per chiedere la liberazione della striscia di Gaza e la fine delle ostilità. Un'iniziativa messa in piedi dagli esponenti dell'estrema sinistra locale a quanto sembra, visto che a sfilare c'erano anche Rinfondazione Comunista e l'Unione Sindacale di Base. Un corteo regolarmente autorizzato, fino a quando alcuni manifestanti hanno esposto sulla facciata del palazzo una delle tante bandiere palestinesi sventolate durante il cammino. Un atto che la comunità israeliana ha letto alla stregua di una vera e propria prevaricazione.

Tanto più che il sindaco Luca Salvetti, pur condannando il raid di Hamas, si era di recente detto contrario ad esporre il vessillo di Israele, preferendo esibire la bandiera della pace. E alla luce dell'accaduto Celeste Vichi, presidente dell'Unione Associazioni Italia Israele, non le ha mandate a dire, iniziando da una premessa. "La bandiera palestinese è stata issata sul palazzo del Comune di Livorno - il suo pensiero, espresso in una nota pubblicata sulla pagina Facebook dell'Unione - ricordo pochi giorni fa la lunga polemica avuta con l’amministrazione comunale e con il vice-sindaco, che difendevano l’equidistanza dall’amministrazione attraverso l’esposizione della bandiera della pace e non della bandiera israeliana di fronte al massacro perpetrato da Hamas. Pur condannando duramente l’azione dei tagliagole di Hamas, l’amministrazione comunale non se la sentiva di schierarsi apertamente con Israele, applicando il regolamento comunale che vieta l’esposizione di bandiere non istituzionali".

Nel corso della manifestazione sarebbero inoltre stati intonati cori contro Israele e contro la Nato, a corredo di striscioni che chiedevano l'immediato "cessate il fuoco". E Vichi non ha risparmiato una "stoccata" alla giunta di centrosinistra. "Quanto sia istituzionale la bandiera della pace è tutto da discutere. Nessuno si è tuttavia mosso durante la manifestazione "pro-Pal", quando i manifestanti hanno issato sulla facciata del Comune la bandiera della Palestina - ha chiosato - e il comando della polizia municipale è proprio lì accanto.

Spero che il sindaco pubblicamente condanni questo atto di gravissima prevaricazione, messo in atto da parte di alcuni cittadini livornesi. Altrimenti sarà legittimo pensare che dietro la bandiera della pace si nasconda un’ambiguità dalla quale alcune forze politiche non riescono ad affrancarsi".

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