Bandiere palestinesi e slogan contro Israele davanti ad un'azienda israeliana: lo sfregio dei Si Cobas

A Formigine (Modena) i Si Cobas hanno organizzato una manifestazione per chiedere alle aziende del territorio di interrompere gli scambi con Israele. E i manifestanti hanno protestato con bandiere palestinesi e slogan anti-israeliani davanti ad un'azienda fondata da un cittadino israeliano

La protesta dei Si Cobas
La protesta dei Si Cobas
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Si sono radunati davanti ad una fabbrica situata in provincia di Modena, accerchiando l'edificio e manifestando con bandiere palestinesi e slogan anti-israeliani per chiedere lo stop agli scambi commerciali con Israele. Il motivo? L'azienda in questione, che si trova a Formigine, è stata a quanto sembra fondata da un imprenditore di origine israeliana. Questa l'iniziativa pro-Palestina messa in piedi nelle scorse ore dal sindacato Si Cobas, non priva di tratti surreali. L'azienda presa di mira dai manifestanti è la Tekapp, che ha al vertice un cittadino israeliano. In un post pubblicato sulla pagina Facebook Si Cobas Lavoratori Autoroganizzato, si apprende che per i manifestanti l'impresa in questione sarebbe "colpevole" di lavorare con Israele. "Si occupa di cybersecurity per lo Stato sionista", si legge.

Sempre nella medesima nota, i Si Cobas fanno sapere di avere in programma lo "sviluppo di una mobilitazione continuata sui luoghi di lavoro a livello internazionale per imporre un immediato cessate il fuoco a Gaza, nella prospettiva della liberazione dell'intera Palestina dal giogo di un'occupazione che dura da 75 anni. Obbiettivi, questi ultimi, che sono praticabili solo attraverso il protagonismo proletario, fuori e contro ogni illusione sul ruolo degli Stati, dei governi e delle organi sovranazionali del capitalismo". Un comunicato che il sindacato ha tradotto anche in arabo, forse per far sì che anche eventuali utenti palestinesi potessero leggerlo. Nel testo non è peraltro citato l'attacco di Hamas ai danni di Israele dello scorso mese, che ha causato centinaia e centinaia di vittime. Se queste sono le richieste del direttivo nazionale dei Cobas, la sezione locale dei Si Cobas chiede addirittura alle imprese modenesi di interrompere ogni rapporto commerciale con le aziende israeliane, invitando allo stesso modo la direzione dell'Università di Modena a cancellare con un colpo di spugna gli accordi di collaborazione stipulati con gli atenei israeliani.

Il tutto a prescindere da quelle che sarebbero le eventuali ricadute, anche in termini occupazionali economici, sul territorio. "Scopo del presidio è denunciare gli interessi israeliani sul nostro territorio, come anche le collaborazioni tra Israele e il nostro ateneo.

Non è possibile fare affari con Israele senza rendersi complici del genocidio in corso a Gaza e della pulizia etnica nei territori della Cisgiordania occupata - la posizione dei Si Cobas, in un altro comunicato surreale riportato dalla testata online ModenaToday​ - chiediamo che le aziende modenesi congelino il commercio con aziende legate al genocidio e che l'università di Modena cancelli le collaborazioni con università israeliane, specialmente in ambito militare. Il ragionamento alla base di questa rivendicazione è di carattere politico generale e mira a difendere la libertà di vivere del popolo palestinese".

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