Il ladro beccato a rubare cioccolato: 2 anni di carcere per furto di barrette

La giustizia italiana arriva a condannare a due anni e otto mesi di reclusione un uomo che ha rubato del cioccolato. E poi ci lamentiamo delle carceri piene e delle spese affrontate dallo Stato

Il ladro beccato a rubare cioccolato: 2 anni di carcere per furto di barrette

Due anni e otto mesi di reclusione, con tanto di multa da 400 euro, per essere stato sorpreso a rubare del cioccolato all'interno di un supermercato di Roma. Questa l'incredibile condanna nei confronti di un disoccupato senza fissa dimora, un provvedimento che ad alcuni è apparso fin troppo severo se rapportato al reato commesso. Per non parlare delle spese che ciò comporta per la collettività.

Il caso nella Capitale

Protagonista della vicenda è il 28enne originario del Bangladesh Mirza Hachibul Hasan Deep. L'uomo è stato sorpreso il giorno di Pasquetta nel Carrefour di viale XXI Aprile mentre cercava di lasciare l'esercizio commerciale con alcune tavolette di cioccolato. Si parla, nello specifico, di un quantitativo pari a 160 Euro di cioccolato, tutto del marchio Milka.

Pare che lo straniero fosse addirittura recidivo: quattro arresti per furto negli ultimi due anni, che gli sono valsi due divieti di dimora nella Capitale. È stato uno dei commessi del Carrefour ad accorgersi del furto. Arraffate le tavolette di cioccolato, il 28enne aveva provveduto ad occultarle all'interno di uno zainetto e si era presentato alla casa con un tè e del pane. Il commesso, però, lo aveva visto ed era già intervenuto contattando i carabinieri.

Lo straniero è stato fermato dagli addetti alla sicurezza e ha opposto resistenza, cercando di libersarsi per scappare. Nel corso del fermo, un addetto alle vendite è stato colpito proprio dal 28enne che tentava di divincolarsi e guadagnare una via di fuga.

Provvidenziale l'arrivo dei carabinieri, che hanno convinto l'uomo a confessare e a restituire quanto sottratto. Il soggetto ha confessato di avere avuto l'intenzione di rivendere le barrette ad alcuni suoi connazionali, così da usare il denaro ottenuto per acquistare degli stupefacenti.

Come spiegato da uno degli uomini dell'Arma, il 28enne non aveva documenti con sé al momento del fermo, ma è stato facilmente identificato grazie alla banca dati a disposizione delle forze dell'ordine.

La condanna

Nel corso dell'udienza per direttissima, il giudice ha immediatamente convalidato l'arresto del 28enne, stabilendo la misura cautelare del carcere. È stato poi deciso di procedere con rito abbrevviato ed è arrivata la condanna a due anni e otto mesi di reclusione, con tanto di sanzione da 400 euro, come richiesto dal pm Gianluca Mazzei.

La sentenza, però, fa discutere. Chi commette reato paga, questo stabilisce la legge. Ci sono però molte altre persone, specie in un periodo durissimo come questo, che arrivano a rubare per fame, come una 30enne di Frosinone che, il mese scorso, è stata arrestata per aver cercato di portare via due prosciotti da un supermercato Todis.

A quanto pare non si trattava neppure del primo furto: in questi ultimi due anni la giovane è stata ripetutamente fermata e arrestata. La sua storia è incredibile. Dopo una laurea in giurisprudenza, la 30enne si è ritrovata a essere una ladra seriale a causa della mancanza di un lavoro, delle bollette da pagare e dalla fame.

E allora viene davvero da interrogarsi su certe

condanne, che fra l'altro pesano sul bilancio spese della comunità (ogni detenuto, come si legge in un report della polizia penitenziaria, costa allo Stato circa 137 euro al giorno), e chiedersi se non sia possibile trovare altre soluzioni.

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