Bologna, vittoria del centrodestra: referendum sulla "Zona 30 diffusa"

Il comitato dei garanti del Comune di Bologna ha giudicato ammissibile il quesito proposto da Fratelli d'Italia, Lega e Fratelli d'Italia sul limite di velocità a 30 km/h in gran parte delle strade del territorio comunale voluto dal Pd. Per l'indizione del referendum bisognerà adesso raccogliere almeno 9mila firme entro i prossimi 90 giorni

Bologna, vittoria del centrodestra: referendum sulla "Zona 30 diffusa"
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Il comitato dei garanti del Comune ha giudicato ammissibile il quesito proposto dai consiglieri di opposizione di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega:tramite il referendum, i residenti di Bologna avranno quindi uno strumento in più per esprimersi su quella "zona 30 diffusa" varata dall'amministrazione Pd che da tempo sta facendo discutere anche a livello nazionale. Lo riporta la stampa bolognese, facendo presente come proprio nelle scorse ore sia arrivato il via libera alla proposta del centrodestra, con gli esponenti di FdI, Lega e FI intenzionati a dare voce al malcontento dei numerosi automobilisti che da mesi si ritrovano a dover procedere a 30 km/h in quasi tutte le strade dell'intero territorio comunale (fatta eccezione per le vie principali).

Una "vittoria" che non è stata tuttavia esente da polemiche, perchè adesso per arrivare al referendum sarà necessario raccogliere almeno 9mila firme entro i prossimi novanta giorni e visto che il periodo indicato cadrà in piena estate (riducendo quindi il bacino dei potenziali firmatari) gli stessi promotori avevano chiesto un differimento dei termini. "Volete che il Comune di Bologna vada avanti nella decisione di realizzare Bologna Città 30 come previsto dalla Delibera DG138/2023, dalle ordinanze vigenti dal 16 gennaio 2024 e dai futuri provvedimenti?", il quesito proposto dal centrodestra ed accettato dal comitato, con quest'ultimo organo che ha dichiarato al tempo stesso di non avere la competenza per approvare la richiesta di sospendere nei mesi estivi la conta dei giorni per la raccolta delle adesioni. Tant'è che, stando a quanto riporta il Corriere di Bologna, il comitato promotore del referendum formato da Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega e da varie associazioni si è ritrovato per discutere della possibilità di un’istanza urgente per il differimento dei termini.

Resta da capire però a quale destinatario indirizzare quest'ultima richiesta, visto che i garanti hanno già affermato di non avere alcuna voce in capitolo. Per il Comune la questione è già chiusa: l'assessore alla mobilità Valentina Orioli ha definito il via libera all'eventuale referendum un "ulteriore passaggio del percorso di partecipazione", ribadendone la natura consultiva ma dicendosi pronta a valutare eventuali modifiche al progetto "Città 30". Fratelli d’Italia sta valutando se dal punto di vista legale sia possibile un ulteriore passo e il capogruppo in consiglio comunale Stefano Cavedagna non ha risparmiato una "stoccata" al Pd.

"Sembra quasi che il Comune stia boicottando il referendum e, di conseguenza, la possibilità dei cittadini di esprimersi sul tema - ha attaccato - il Comune ha paura del pensiero dei bolognesi? Perché questa sembra una vera e propria lesione al diritto di partecipazione. Chiederemo, per garantire davvero partecipazione da parte di tutti che la raccolta firme cominci dopo fine agosto".

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