Bologna, Torre Garisenda in sicurezza con i pali della Torre di Pisa | Video

È stata trovata un'importante soluzione per mettere in sicurezza Torre Garisenda: verranno utilizzati i tralicci della Torre di Pisa. Quali sono modalità, tempistiche e tutti i vantaggi di questo progetto

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C'è finalmente una soluzione per mettere in assoluta sicurezza la Torre della Garisenda, a Bologna, che si trova sotto costante monitoraggio ormai dallo scorso anno dopo aver registrato oscillazioni anomale. Per questa ragione saranno utilizzati i tralicci usati in passato per la Torre di Pisa: con le opportune modifiche, in questo modo saranno accorciati i tempi e i costi dell'intervento.

La nuova soluzione

Gli esperti che si occuperanno della Torre sono stati nominati dal Comune di Bologna: tra di essi c'è l'architetto Francisco Giordano che lavoverà con i professori Nunziante Squeglia, Stefano Podestà e Massimo Majowiecki d'accordo con l'ingegner Gilberto Dallavalle, il progettista che aveva curato i primi interventi e messo in sicurezza l'area, lo stesso che assieme ai suoi collaboratori ha proposto questa soluzione dopo averla vagliate tra numerose altre. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha dichiarato che il nuovo cantiere possa terminare entro l'anno.

Quali sono gli scenari

L'intero gruppo di lavoro ha preso in esame tutti i documenti e le prove del comitato che li ha preceduti: in passato era stato previsto che si potesse attivare una "rototraslazione" dopo la crisi che ebbe la sezione muraria della torre. Gli esperti spiegano che nonostante la messa in sicurezza della parte "basamentale della muratura, sia necessario cautelarsi rispetto ad un meccanismo di rotazione della torre. Per questa ragione si è previsto di realizzare due torri di contrasto e mettere così in sicurezza la Garisenda".

Le tre fasi

Il nuovo programma per la messa in sicurezza prevede tre fasi: la prima, quella iniziale, in cui verranno posizionate adeguatamente le due torri di contrasto: a quel punto, la coppia di cavi sarà utilizzata per reggere tutto il sistema. Se dapprima non è prevista una controspinta, dopo si potrebbe agire in diversi modi tra cui un incremento di resistenza che si otterrà con tradizionali metodi di consolidamento con una miscela di malta e calce idraulica che si andrà a unire con quella attualmente presente. La fase tre, l'ultima, sarà quella in cui dopo le verifiche entreranno in azione i cavi delle torri di contrasto. Secondo gli esperti l'ultima fase garantirà un livello di sicurezza maggiore della Torre Garisenda che andrà a ridurre la sollecitazione nella parte critica.

I vantaggi

I professori Massimo Majowiecki e Nunziante Squeglia furono coinvolti, seppur con tempistiche e ruoli diversi, nell'intervento per salvaguardare la Torre di Pisa: da qui l'idea di prendere in esame lo stesso sistema di tralicci utilizzato in precedenza che sono ancora disponibili nell'area dell'"Opera Primaziale Pisana" e sempre manutenuti fino al 2019: i tralicci lavorano come fossero due grandi cavalletti ancorati assieme a un sistema di pali che arrivano a una profontià di 30 metri.

Visto il successo dell'operazione precedente, gli esperti hanno fatto richiesta all'Opera Primaziale Pisana che ha confermato la massima disponibilità nel cedere i manufatti.

I vantaggi dell'operazione sono chiari: si andrebbe a utilizzare una struttura con efficacia e funzionamenti già testati negli anni, i tempi per la messa in sicurezza sarebbero molto contenuti rispetto a un progetto ex novo e si andrebbe ad agire riutilizzando una struttura efficiente che consente un risparmio economico non indifferente.

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