La giunta comunale di Milano, guidata dal sindaco Giuseppe Sala, non si è ancora costituita parte civile contro gli eco-vandali che lo scorso 9 marzo scorso hanno imbrattato la statua di piazza Duomo. Una devastazione che, ancora oggi, mostra i suoi segni visto che la vernice (non lavabile) non è stata ancora rimossa. Ci vorrà non solo ancora altro tempo prima di cancellarla definitivamente dalla rappresentazione di Vittorio Emanuele II, ma anche parecchi soldi: molti di più rispetto ai 50mila euro inizialmente previsti. Proprio recentemente il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha parlato esplicitamente di una cifra che si aggira attorno ai 200mila euro per il restauro completo dell'opera.
Tuttavia il temporeggiamento di Sala lascia non poco perplesso. Resta ancora nel limbo, infatti, la questione della costituzione di parte civile di Palazzo Marino al processo contro gli eco-vandali. Il primo cittadino si trova in mezzo al guado: da una parte non intende rompere con gli ambientalisti, mentre dall'altra vorrebbe dare una risposta netta a quei cittadini milanesi che chiedono una netta presa di distanza dagli imbrattatori. Del resto, la costituzione di parte civile da parte dell'amministrazione comunale presuppone una condivisione del reato contestato dai magistrati, dunque una condanna dei gesti messi in atto dagli eco-vandali di Ultima generazione.
La reazione timida del sindaco contro gli eco-vandali
Ma le domande che, sull'episodio, si vorrebbero porre al sindaco del capoluogo lombardo sono anche altre. Come per, esempio, i motivi per cui nell’area non fosse presente una pattuglia di pronto intervento per impedire un comportamento simile. Oppure quali contromisure Sala intenda organizzare, anche in termini di uomini da schierare, allo scopo di garantire un pronto presidio della piazza più importante della città.
Il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale, Riccardo Truppo, dà corpo ai quesiti sollevati dall’intero centrodestra riguardo all'incerta linea politica tenuta dal sindaco sull'intera vicenda dell'imbrattamento della statua di piazza Duomo. "È quantomai evidente come dietro alla vaghezza del sindaco, restio nel condannare gli imbrattatori e ondivago nel costituirsi parte civile al processo contro gli eco-vandali che hanno 'verniciato' la statua dedicata a Vittorio Emanuele II vi sia una scelta politica - dichiara l'esponente di FdI -. La costituzione dell'amministrazione presuppone l'adesione alla tesi sostenuta dall'accusa, quindi una condanna del gesto, non più simbolico, ma vandalico. Come è realmente avvenuto. La giunta sta prendendo tempo, sperando di far decantare la questione".
È vero: Beppe Sala, commentando l'azione, aveva parlato di "sfregio alla città", ma non ha mai premuto sul pedale dell'acceleratore, a differenza da quanto svolto dal governo nazionale con il disegno di legge approvato in Cdm.
L'opposizione milanese chiede quindi alla giunta di varare un piano per il controllo dei monumenti, soprattutto in questi giorni, con la città "presa letteralmente d’assalto da turisti e visitatori", richiamati dai vari eventi del Salone del mobile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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