Nella comunità dell'ex don Minutella, sconsacrato da anni: vietato vedere le figlie. "Sei indemoniata, vattene satana"

A Carini, nel comune palermitano, nasce la Piccola Nazareth, una struttura completamente abusiva creata da Alessandro Minutella, ex sacerdote che continua a svolgere l'attività. Se da una parte le questioni legali e amministrative sono fumose, ciò che preoccupa sono le condizioni di chi ha deciso di vivere in quel posto. Alla richiesta di una madre di vedere le figlie, la risposta di Minutella è netta: "Sei posseduta, vattene da qui"

Nella comunità dell'ex don Minutella, sconsacrato da anni: vietato vedere le figlie. "Sei indemoniata, vattene satana"

88 mila follower su Facebook e un canale YouTube da quasi 53mila iscritti: questi sono i numeri dell’ormai non più "padre" Alessandro Minutella. Da sacerdote a influencer, sembrerebbe: Minutella, palermitano ed ex sacerdote della comunità di San Giovanni Bosco a Romagnolo che con la sua pagina “Radio Domina Nostra” raccoglie decine di migliaia di persone sotto il suo credo, principalmente invocando contro la Chiesa e papa Francesco. Ma la questione, a prescindere dalla religione, sembrerebbe molto più seria.

Andiamo con ordine: tutto inizia nel 2015 quando una serie di lunghe dirette social contro la chiesa gli costano il divieto di dire messa e l’allontanamento dalla sua comunità da parte dell’arcivescovo di Palermo. "Le attività di Don Minutella sono illecite", si legge nel documento ufficiale in possesso de ilGiornale.it.

Successivamente, nel 2018, è arrivata la scomunica notificata poi all’ex parroco nel 2022: “Delitto di eresia” e “delitto di scisma”, si legge nel decreto a firma dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. Insomma, Don Minutella non è più “don” ormai da quasi dieci anni. Ma cosa ha fatto e continua a fare in questi anni?

Sicuramente l’attività di sacerdote, portando l’abito talare, battezzando bambini, sposando persone e addirittura consacrando suore e sacerdoti. Il tutto viene fatto a Carini, comune a due passi da Palermo, dove sorge la “sua” Piccola Nazareth. Una struttura creata ad hoc proprio per mano di Minutella grazie alle “donazioni” dei fedeli – lui afferma – dopo che la Madonna avrebbe riferito all’ex don che proprio in quel posto ci sarebbe una fonte di acqua santa. Perché sì, Minutella è noto per essere il veicolo tra i santi e il popolo: ci ricorderemo i momenti in cui ha parlato a nome di Padre Pio e, appunto, della Madonna. Ed è così che su quel terreno hanno iniziato ad arrivare pellegrini su pellegrini per “farsi benedire” con quell’acqua che Minutella ha spacciato come santa ma che, in realtà, il comune di Carini in una nota di cui ilGiornale.it è in possesso, ha addirittura qualificato non potabile mettendo a rischio la popolazione.

Ma non è tutto. Anzi: è solo l’inizio. Piccola Nazareth è infatti completamente abusiva. Lì dove sorge la comunità di chi crede in Minutella c’è un ordine di demolizione da anni ma che nessuno ha ancora eseguito. ilGiornale.it è entrato in possesso dei documenti: la prima ordinanza del Comune di demolizione del 25/10/2016, la seconda del 23/06/2017 ma anche i due ricorsi al Tar Sicilia dopo che Minutella&Co hanno presentato ricorso. Le sentenze del Tribunale regionale, del 2017 e del 2018, danno la stessa risposta: in quel posto non poteva essere costruito un edificio né tantomeno adibirlo a luogo di culto e per questo va demolito. Nonostante ciò, Piccola Nazareth è ancora lì e Minutella esercita quotidianamente la sua attività: all’interno ci sono i seminaristi e le suorine, una serie di ragazze e donne – la maggior parte consacrate illegalmente da lui – che vivono a Piccola Nazareth e, oltre alle preghiere quotidiane, si occupano della gestione del posto: cuoche, lavapiatti, intrattenitrici dei pellegrini solo per fare alcuni esempi. Ed è in questo baluardo dell’illegalità che a queste persone vengono fatti veri e propri contratti tra Piccola Nazareth e “ospitante”. ilGiornale.it è riuscito ad entrare in possesso di uno di questi. Piccola Nazareth si presenta come associazione senza scopo di lucro ma, con codice fiscale alla mano – quello riportato nei documenti – è impossibile trovare traccia e quindi bilanci o scopi a cui farebbe riferimento l’associazione che vede nel Responsabile giuridico tale Nicoletta Giudice, braccio destro di Minutella e “intestataria dei conti correnti su cui arrivano i bonfici”, ci fanno sapere fonti che preferiscono rimanere anonime da Palermo.

In realtà dietro Piccola Nazareth esiste un’altra società di cui scopriamo l’esistenza grazie a un documento, di cui ilGiornale.it è in possesso. “Le persone che si avvicinano a Minutella per seguirlo, ma non possono pagare allora vengono messe a lavorare lì dentro e vengono sfruttate”, ci dice una ex seguace che con la sua famiglia si è addirittura trasferita in Sicilia per poi rendersi conto “che è tutto bluff”.

Grazie a queste ricerche scopriamo la società “Domina Nostra”, di cui non ci sono informazioni reperibili ma siamo riusciti ad ottenere i bilanci e i documenti interni. I soci dell’”azienda” sono scritti nero su bianco e sono tutte persone interne alla comunità di Minutella. “La cooperativa ha come oggetto l’organizzazione, la gestione di servizi socio-assistenziali ed educativi” – si legge sulle carte in possesso de IlGiornale.it – “e assistenza residenziale per anziani e disabili”. L’ultimo bilancio disponibile è quello del 31/12/2021 – anno in cui l’attività di Minutella ha preso il volo - e ciò che salta all’occhio è sicuramente il “ricavo delle vendite e delle prestazioni”. Se l’anno precedente la cifra era di 1800 euro, in soli 12 mesi è lievitata a più di 140 mila euro. Che siano solo donazioni? Su questo sta indagando la Procura di Padova che ha aperto un’indagine.

Ma se da una parte le problematiche legali e amministrative sembrerebbero esserci, la cosa che più preoccupa sono le condizioni, psicologiche principalmente, di chi vive all’interno di Piccola Nazareth. IlGiornale.it è entrato in possesso di una registrazione avvenuta durante la messa celebrata da Minutella in cui una madre, esasperata, chiede di poter rivedere le sue due figlie e che ci confessa: “non me le fanno vedere, dicono che loro non vogliono vedermi”.

“Avete visto per cosa è venuta? È il diavolo che vuole rovinare tutto. Vattene Satana, non rovinerai la festa non ci riuscirai” si sente Minutella gridare davanti ai pellegrini.
Mi hanno rubato le mie figlie, non me le fanno vedere”, prosegue la conversazione di una madre che ha trovato il coraggio di gridare davanti a tutti la sua preoccupaizone.
“Non ho fatto niente, io voglio vedere le mie figlie”, grida disperata la nostra fonte.
“Tu sei posseduta” afferma Minutella seguito da un gran caos in cui proprio l’ex Don avverte il suo braccio destro: “Nicoletta, lasciala stare, è peggio se la tocchi”. Sembrerebbe infatti esserci stato un tentativo di collusione – come ci conferma la nostra fonte – e che nella registrazione dice chiaramente “se mi tocchi ti denuncio”.
Seguono preghiere invocate da Minutella e poi offese: “sei stupida” per poi essere portata fuori al grido di: “sai quanti diavoli ti stai prendendo?” e ancora, “vattene via indemoniata”.
Ad oggi questa madre non ha ancora potuto vedere le sue figlie ma, forse il caso forse no, subito dopo questo episodio “Piccola Nazareth” ha recapitato a casa una diffida, che non ha nessun valore legale in quanto è una lettera scritta al pc in cui a parlare sarebbero le figlie della donna che dicono di non volerla vedere.

E non è sicuramente un

caso isolato. A raccontarci un'altra esperienza è un padre che "per portare via le mie figlie da lì ho dovuto pagare- facendomi prestare dei soldi - dopo che Minutella mi ha lasciato in mezzo a una strada".

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