"Parlava" con la Madonna: la veggente condannata per bancarotta

In primo grado sono stati sentenziati due anni di reclusione alla veggente Gisella, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla

"Parlava" con la Madonna: la veggente condannata per bancarotta

È stata condannata in primo grado a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta Gisella Cardia, la veggente 53enne di origini siciliane che sostiene di parlare con la Madonna di Trevignano.

Dopo un percorso lavorativo da imprenditrice la donna si era reinventata, cambiando anche "identità": da Maria Giuseppa Scarpulla è diventata, per l'appunto Gisella (che sarebbe il diminutivo di Maria Giuseppa) Cardia (che arriva dal cognome del marito Gianni Cardia). Riuscì a convincere migliaia di persone a radunarsi intorno alla statua della Madonna nel piccolo Comune laziale sul lago di Bracciano, per vedere la statua piangere sangue. La veggente ha creato anche un'associazione alla quale i seguaci possono iscriversi previo pagamento di una tariffa minima di 50 euro.

Tutta la vicenda penale è cominciata dieci anni fa. Secondo l'accusa, la società della donna (la Majolica italiana) avrebbe stipulato con Giacalone, amministratore unico e liquidatore della società Ceramiche del Tirreno srl, insieme a Caleca (di fatto l'amministratore dell’azienda) un contratto d'affitto per un canone da 108mila euro l'anno. Una cifra ritenuta incongrua e che avrebbe determinato il fallimento della società.

Le lacrime della Madonna di Trevignano

Al di là del passato poco chiaro da imprenditrice, ora sono le presunte lacrime di sangue ad avere dato luogo a un'altra indagine, non meno importante. Verrà infatti istituita una commissione diocesana per un'indagine previa della Chiesa. Ad annunciarlo è il vescovo di Civita Castellana, Marco Salvi: "Sto avviando un'indagine previa lo scopo è far piena luce sul fenomeno".

Da cinque anni ormai migliaia di persone ogni terzo giorno del mese si ritrovano nella radura in via Monticello, intorno alla statua, grazie anche alle informazioni pubblicate sul sito Reginadelrosario.org, che fa riferimento alla onlus La Madonna di Trevignano romano. "La questione non ci crea problemi - afferma la sindaca di Trevignano, Claudia Maciucchi -. La statua è fuori dal paese, in un terreno che fa parte del parco di Bracciano e Martignano. Speriamo che la Chiesa e il Vaticano prendano in mano la situazione e chiariscano".

Uno degli ultimi raduni dei fedeli giunti da tutta Europa per recitare il rosario e parlare con la veggente Gisella è finito in lite dopo le centinaia di multe comminate dalla Polizia locale alle automobili ferme in divieto di sosta, creando un parapiglia. Ne nasce un alterco che terminerà addirittura in questura. In quella circostanza venne anche denunciato un illecito legato a un manufatto edificato abusivamente.

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