La tifoseria del club, dichiaratamente di sinistra, aveva esposto sugli spalti dello stadio alcune bandiere palestinesi, intonando cori a favore della Palestina. Un'iniziativa che il nuovo presidente della società non ha apprezzato. Ed è quindi scoppiata una dura polemica fra società ed ultras. È avvenuto nei giorni scorsi a Livorno per un duro botta e risposta fra le parti che promette di proseguire a lungo. Tutto, a dire la verità, è iniziato poco più di una settimana fa, a pochi giorni dal raid di Hamas in Israele. Al nuovo patron del club labronico, il brasiliano Joel Esciua, non erano sfuggite le bandiere della Palestina che sventolavano durante la partita fra il Ghiviborgo e il Livorno, valida per la quinta giornata del campionato di calcio di Serie D 2023/24. Al triplice fischio, nonostante la vittoria della sua squadra, sarebbe apparso piuttosto irritato. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Tirreno, già in quel frangente Esciua raggiunse i tifosi del club che lui stesso presiede, chiedendo loro di rimuovere quelle bandiere.
E per tutta risposta, avrebbe ricevuto un secco "no". "La bandiera della Palestina l'abbiamo sempre avuta - gli avrebbero fatto presente gli ultras labronici - e non la togliamo". Dal confronto sarebbe nata una discussione piuttosto accesa, durante la quale il presidente avrebbe ripreso tutto con il cellulare. Le polemiche fra Esciua e parte della tifoseria hanno caratterizzato anche i giorni successivi, visto che gli ultras non avrebbero apprezzato la partecipazione di Esciua alla manifestazione pro-Israele svoltasi giovedì scorso nella città toscana. E l'ultima iniziativa, forse non esente da tratti provocatori, risale a domenica: "Palestina libera, Palestina rossa", il coro intonato dai supporters livornesi allo stadio, al ventesimo minuto della gara fra Livorno e Tau. Non contenti, nell'occasione gli ultras toscani avrebbero mostrato nuovamente quattro bandiere della Palestina. E hanno esposto uno striscione a favore della deposizione delle armi in Medio Oriente.
"In guerra nessun civile dovrebbe morire - si leggeva - né per mano di un terrorista né di un esercito regolare". Uno spettacolo al quale Esciua, presente in tribuna, avrebbe assistito attonito e contrariato. "Preferisco non commentare - le parole del presidente, riportate dal Tirreno - dico solo nessun tipo di politica dovrebbe entrare dentro gli stadi". E qualche ora fa, gli ultras livornesi hanno rincarato la dose.
"Porre accento sulla contraddizione che è emersa - si legge in un comunicato pubblicato dalla Curva Nord Livorno, nel quale il direttivo ultras ha oltretutto confermato la presenza delle bandiere palestinesi sugli spalti - ovvero l'indignazione generale per gli attacchi di Hamas che hanno coinvolto i civili, opposti al silenzio totale per i 6000 missili israeliani che hanno compiuto l'ennesima strage, è stato il modo con il quale una curva pensante ha voluto far riflettere i tifosi amaranto su quanto accaduto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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