Un "downburst": cos'è il fenomeno meteo della tragedia sul Lago Maggiore

Non è una tromba d'aria ma un fenomeno potenzialmente più violento e distruttivo: ecco cos'è il downburst che ha colpito l'imbarcazione sul Lago Maggiore

Un "downburst": cos'è il fenomeno meteo della tragedia sul Lago Maggiore
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Il naufragio alla base della tragedia del Lago Maggiore dove sono morte quattro persone è stato causato da un violento temporale: le condizioni meteo erano pessime con forte pioggia ma soprattutto quella che si pensava fosse una tromba d'aria. In realtà, invece, il fenomeno che ha colpito l'imbarcazione sarebbe un downburst, molto temuto dai piloti degli aerei, e non solo, per la sua violenza e imprevedibilità.

Di cosa si tratta

Il vocabolo downburst significa letteralmente "abbattimento" e rende l'idea del fenomeno meteorologico: si tratta di venti molto potenti che si propagano verso il basso dalla nube di un temporale e si diffondono rapidamente una volta che toccano il suolo o, in questo caso, la superficie del lago. "Accade quando l'aria molto fredda che si trova nella parte alta di un cumulonembo precipita verso il basso. Appena tocca la superficie dell'aria o dell'acqua, con tutto il suo peso e la sua densità, inizia a irradiarsi in ogni direzione con raffiche anche di 100 km l'ora", ha spiegato a Repubblica il prof. Giulio Betti, meteorologo e climatologo del Cnr che fa parte del consorzio Lamma di Firenze e dell'associazione Ampro (Associazione Meteorologi Professionisti).

Perché è molto pericoloso

A volte, però, i suoi venti possono facilmente causare danni simili a quelli di un tornado F1 e, perciò, talvolta vengono interpretati erroneamente come un tornado. Invece, i downburst sono un fenomeno completamente diverso e sono tutt'ora in fase di studio da parte dei meteorologi. "Sappiamo prevedere i forti temporali. Ma non possiamo dire con esattezza se ci sarà anche un downburst particolarmente violento", ha aggiunto Betti. Come ha detto l'esperto, è dalla base dei cumulonembi, imponenti nubi a sviluppo verticale, che si può generare questo fenomeno che avviene "proprio al centro della nube ed è diverso dal vento che percepiamo quando il temporale sta avanzando".

La differenza con le trombe d'aria è che il vento si muove in maniera circolare ma sono anche meno estese nello spazio e nel tempo. "I venti furiosi che invece scendono da una nube durante un downburst possono arrivare a chilometri di distanza e durare anche ore. Alberi e pali della luce divelti cadono tutti in un'unica direzione. Nel caso di una tromba d'aria invece i venti seguono una traiettoria circolare", spiega il climatologo.

Quando si verifica

Nel nostro clima si tratta di eventi, purtroppo, abbastanza frequenti: anche se dai non addetti ai lavori possono essere scambiati con le trombe d'aria, l'unico comune denominatore è la violenza della forza del vento.

È più facile che i downburst possano verificarsi dopo lunghi periodi caldi e siccitosi quando l'atmosfera è carica di umidità e contrasta con l'aria molto fredda in quota, in pratica ciò che sta avvenendo da giorni sul nostro Paese con l'assenza dell'alta pressione e aria fresca e instabile che, con l'aumento delle temperature nei bassi strati, favorisce i forti temporali e grandinate che ormai sono all'ordine del giorno.

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