In due mesi 34 auto bruciate a Napoli: cosa c'è dietro?

Per il momento non viene esclusa alcuna ipotesi. Potrebbero essere le tante baby gang presenti in città a bruciare le vetture e i ciclomotori, ma anche le bande criminali dedite all’estorsione

In due mesi 34 auto bruciate a Napoli: cosa c'è dietro?

La procura ha deciso di avviare un’inchiesta. Troppi i casi di vetture e moto incendiate a Napoli, ben trentaquattro negli ultimi sessanta giorni. Un record negativo che ha insospettito le forze dell’ordine e ha spinto i giudici a indagare. Nell’ultimo fine settimana sei macchine e due ciclomotori hanno preso fuoco nel centro storico, ma gli episodi si ripetono a partire dallo scorso mese di novembre. L’obiettivo è scoprire se c’è un filo conduttore comune dietro questi atti vandalici. Nel weekend, i luoghi interessati agli incendi sono stati via Cisterna dell’Olio, dove le fiamme hanno divorato sei auto, e piazza Carolina, lo slargo nel quale a prendere fuoco sono stati alcune moto. In entrambi i casi sono intervenuti i vigili del fuoco che, in poco tempo, hanno riportato tutto alla normalità.

Per fortuna nessuna persona è stata coinvolta negli incendi, ad avere la peggio sono stati solo i mezzi. Nel recente passato, come riporta il quotidiano Il Mattino, c’era stato l’episodio di piazza dei Martiri, dove prima di Natale sono finiti in fiamme alcuni motorini parcheggiati nelle vicinanze della libreria Feltrinelli. La procura, di fronte a questi fenomeni sospetti, ha deciso di avviare un’indagine. Per il momento non viene esclusa alcuna ipotesi. Potrebbero essere le tante baby gang presenti in città a bruciare le vetture e i ciclomotori, ma anche le bande organizzate che cercano di estorcere denaro ai proprietari dei mezzi. Si propende, al momento, più per la seconda ipotesi, dato che appiccare il fuoco a una vettura non è un’impresa semplice, non può essere effettuata da "nornali" ragazzi.

Sulla vicenda è intervenuto il deputato Francesco Emilio Borrelli, il quale ha chiesto che venga fatta immediatamente chiarezza sulla natura degli incendi in città.

“Si tratta – ha detto – di episodi che non vanno trascurati in zone tradizionalmente oppresse dalla presenza di parcheggiatori abusivi. É doveroso approfondire se queste azioni siano adducibili all’opera di un pazzo o se ci sia altro dietro”.

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