Tenta di difendere la madre, lui lo lega al guinzaglio: l'orrore a Verona

La donna ha dovuto sopportare anni di vessazioni, in particolar modo durante il periodo dei lockdown

Tenta di difendere la madre, lui lo lega al guinzaglio: l'orrore a Verona
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Una lunga scia di episodi di vessazioni e violenza domestica, compiuti ai danni della compagna e dei suoi figli in particolar modo durante il periodo dei lockdown, che hanno raggiunto il culmine nel 2021 quando uno dei due ragazzi è stato addirittura legato con un guinzaglio perché tentava di difendere la madre: dopo anni di terrore in famiglia il responsabile finirà finalmente alla sbarra a Verona.

Le prime denunce

In realtà c'erano già state delle denunce nei confronti del 52enne anni fa, a causa dei maltrattamenti di cui si era reso protagonista durante la pandemia. A.T. era stato rinviato a giudizio dal gip del tribunale di Verona, venendo assolto dalle accuse più gravi ma non da quelle derivanti dalle minacce rivolte alla sorella e alla madre della compagna: l'uomo fu condannato allora a 8 mesi di reclusione, ma ciò non sarebbe servito da deterrente e le violenze ricominciarono, così come le denunce da parte della donna.

L'incubo

Stando a quanto raccontato dalla vittima, il compagno, spesso accecato da una gelosia ossessiva, era solito usare violenza nei suoi confronti, arrivando anche, in un'occasione, a percuoterla furiosamente alla testa e alla schiena con un telefono. Gli abusi nei confronti della donna erano un'abitudine e, come riferito negli atti riportati da Tag 24, A.T. aveva "reiteratamente minacciato la convivente, percuotendola sovente con calci, schiaffi e pugni, controllandola in ogni spostamento".

La gelosia non era l'unico movente delle violenze domestiche, dato che il 52enne pretendeva di disporre liberamente della carta di credito della compagna, sovente utilizzata per effettuare acquisti personali a suo carico.

Il guinzaglio

Ma l'episodio che ha segnato in modo più profondo la vita della donna, convincendola a reagire e a ribellarsi al suo aguzzino, è quello che ha visto come vittima il figlio 17enne: un episodio definito "sconvolgente" durante la deposizione dalla diretta interessata. Quel giorno, dopo essersi sfogato anche contro il cane della famiglia, il 52enne avrebbe preso di mira nuovamente la compagna, in difesa della quale sarebbe quindi intervenuto il ragazzo.

Per impedirgli di proteggere la madre, ma anche con l'idea di umiliarlo, A.T. avrebbe afferrato il guinzaglio dell'animale stringendolo attorno al torace del giovane, "prendendolo da dietro, lasciandogli i segni e rischiando di soffocarlo".

A

causa delle reiterate vessazioni compiute in casa, il 52enne finirà a processo a Verona il prossimo 9 giugno e dovrà difendersi dalle accuse di maltrattamenti in famiglia, danneggiamento, lesione, minacce e violenza privata.

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