
Il terrore degli autovelox torna a colpire ancora una volta, e lo fa in provincia di Treviso: Fleximan mette quindi la firma sull'ennesimo danneggiamento di uno strumento di rilevazione elettronica della velocità, anche se in questa circostanza l'abbattimento non si è completato.
È stato necessario attendere circa tre mesi prima di vederlo tornare all'opera, ma tutto sembra rimasto immutato nel tempo, dal momento che il modus operandi del responsabile è sempre lo stesso. Dotato di flessibile, come suo solito, Fleximan è entrato in azione durante le ore notturne, agendo intorno alla mezzanotte tra giovedì 24 e venerdì 25 aprile: a finire nel suo mirino un apparecchio di rilevazione della velocità peraltro già danneggiato nel gennaio del 2024, vale a dire quello sito lungo via Kennedy, a Riese Pio X, comune del trevigiano.
C'è solo un aspetto che differisce rispetto al primo raid, ovvero il fatto che l'abbattimento non si è potuto completare per via dell'allarme installato proprio a protezione dell'autovelox. Sorpreso dal sistema di sicurezza, Fleximan ha preferito lasciare il lavoro a metà e allontanarsi dal posto prima di essere raggiunto dalle forze dell'ordine: al momento non è dato sapere se il responsabile abbia agito da solo o col supporto di uno o più complici.
Le indagini per far luce sulla vicenda e risalire all'identità del giustiziere di autovelox sono affidate ai carabinieri del comando locale, i quali stanno prendendo visione dei filmati ripresi dalle telecamere di sicurezza installate nelle vicinanze della zona in cui si è verificata l'incursione notturna. La speranza è quella di individuare qualche frame che possa dare magari delle indicazioni sull'auto usata.
"Il gesto è un atto gravissimo", dichiara a Il Corriere il primo cittadino del piccolo comune del trevigiano Ombretta Basso,"per la seconda volta qualcuno ha pensato di segare il palo che sorregge il dispositivo. Chi l’ha fatto è un delinquente e un vile, che ignora la pericolosità di quel tratto di strada e i numerosi incidenti che si sono verificati prima dell’installazione del velox". "Questi atti non sono solo contro le istituzioni, ma contro l’intera comunità", prosegue il sindaco, "l'autovelox è uno strumento di prevenzione, non di punizione. Danneggiarlo significa mettere a rischio la sicurezza di tutti".
Secondo Basso sono gli stessi suoi cittadini, preoccupati per la sicurezza stradale, a chiederle esplicitamente di aumentare la presenza di autovelox sul territorio.
"Nella nostra società esiste chi non sa rispettare le regole della convivenza civile, alimentato da note associazioni che, anche attraverso i social, fomentano ostilità verso strumenti di controllo e sicurezza", affonda il primo cittadino, "a ciò si aggiunge la mancanza di indicazioni chiare e serie da parte del Ministero, che lascia spazio a confusione e polemiche. La sicurezza stradale rimane una priorità assoluta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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