Per il furbetto del reddito di cittadinanza la giocata è un boomerang: ecco quanto dovrà risarcire

Nei guai un 60enne della provincia di Treviso. L’uomo è in buona compagnia: pizzicati 70 furbetti del sussidio grillino

Per il furbetto del reddito di cittadinanza la giocata è un boomerang: ecco quanto dovrà risarcire
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Il reddito di cittadinanza è stato un fallimento. La misura bandiera del Movimento 5 Stelle passerà alla storia come uno dei flop più fragorosi della politica italiana, i numeri non lasciano spazio a dubbi. Il governo Meloni ha deciso di archiviare il sussidio grillino per puntare su strumenti più efficaci e meno a portata dei furbetti. L’ultimo caso è stato registrato a Treviso: la Guardia di Finanza ha pizzicato 70 persone che hanno percepito complessivamente 440 mila euro in maniera illecita. Sono stati tutti denunciati alla Procura e saranno chiamati a restituire il maltolto. Tra loro, un fortunato giocatore d’azzardo che non ha denunciato una grossa vincita ottenuta proprio con il reddito pentastellato.

Come riportato dal Corriere della Sera, nel mirino delle fiamme gialle è finito un sessantenne di Sarmede. L’uomo ha percepito 18.500 di reddito di cittadinanza negli ultimi anni, denaro utilizzato per giocare e scommettere online. Baciato dalla fortuna, il furbetto ha ottenuto vincite per oltre 255 mila euro, denaro mai denunciato al Fisco. Ma il trabocchetto non ha avuto vita lunga: il sessantenne è stato individuato e denunciato dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Treviso, che ha agito con controlli incrociati in collaborazione con l’Inps e con il nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie del Corpo. Come anticipato, l’uomo ora dovrà risarcire l’Erario.

Il sessantenne di Sarmede è in buona compagnia, purtroppo. Le autorità hanno scoperto decine di anomalie nei requisiti per ottenere il sussidio. Diversi cittadini stranieri non rispettavano il parametro della residenza in Italia da almeno dieci anni e continuativamente almeno da due. In altri casi, invece, l’illecito riguardava omissioni sulle reali posizioni reddituali oppure omissioni di informazioni reddituali rilevanti, a partire dai redditi percepiti e dalle disponibilità immobiliari. Uno dei casi più clamorosi riguarda uno straniero cinquantenne di Conegliano, che non ha dichiarato un patrimonio di oltre 310 mila euro detenuto in un conto estero. Stesso discorso per altre due donne straniere, che hanno preferito non dichiarare i redditi percepiti per l’attività di badanti: risultavano disoccupate, così da poter ottenere il reddito caro a Conte & Co.

La Guardia di Finanza ha infine incastrato alcuni beneficiari che non avevano comunicato all’Inps la variazione delle condizioni che davano diritto al reddito di cittadinanza, come l’aver iniziato un’attività lavorativa oppure aver modificato la composizione del proprio nucleo familiare.

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