Giulia, il dramma della bambina sbranata dal pitbull: "Morta da mezz'ora"

Parla il medico che ha prestato i primi soccorsi alla piccola Giulia Loffredo: la realtà che fa accapponare la pelle

Giulia, il dramma della bambina sbranata dal pitbull: "Morta da mezz'ora"
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Si torna a parlare di Giulia Loffredo, la bambina di 9 mesi uccisa in casa dal proprio pitbull. A distanza di giorni dalla tragedia, continuano ad emergere dettagli sempre più agghiaccianti. L'ultimo è stato fornito da Emanuele Ceo, il medico di turno che ha soccorso per primo la piccola di Acerra (Napoli). Il sanitario ha affermato che la neonata era morta da mezz'ora quando è arrivata al pronto soccorso.

L'orrore sul corpo di Giulia

Di questa terribile vicenda sappiamo che si è svolta nella tarda serata di sabato 15 febbraio all'interno di un appartamento del rione Ice Snei di Acerra. Giulia si trovava in casa con papà Vincenzo (24 anni), mentre la mamma era al lavoro. Il giovane padre ha raccontato di essersi addormentato sul letto della camera matrimoniale insieme alla figlioletta, e di non essersi accorto di nulla. Solo al risveglio avrebbe trovato Giulia in condizioni disperate. A quel punto si è recato in ospedale.

Emanuele Ceo, medico di turno quella notte, ha rivelato al Mattino che la bambina era già morta una volta giunta in nosocomio. "Era morta già da almeno mezz'ora e aveva il volto massacrato dai morsi del pitbull di famiglia quando nella notte di sabato 15 febbraio è giunta al pronto soccorso". Ciò che lascia attoniti è il fatto che l'appartamento della famiglia dista dall'ospedale circa 3 minuti a piedi.

Il medico ha poi confermato quello che è stato l'esito dell'autopsia. Sul corpicino della bimba si trovavano tanti segni riconducibili alla dentatura del pitbull. Non solo. Ceo ha aggiunto che Giulia aveva "la noce del collo rotta", e questo ha reso impossibile ogni manovra di salvataggio.

Il funerale e le indagini

Giovedì 20 febbraio si sono svolti i funerali della bambina con una cerimonia a porte chiuse presso il duomo di Acerra. L'attività investigativa, però, prosegure. Il papà della piccola, Vincenzo Loffredo, è indagato per omicidio colposo per omessa custodia e vigilanza dell'animale. Pare che presto ci sarà un nuovo incontro con i magistrati della procura della Repubblica di Nola.

Oltre alla prima versione scorretta che l'uomo aveva fornito agli inquirenti, parlando di attacco da parte di animale randagio, gli investigatori intendono fare chiarezza su chi abbia ripulito

l'appartamento, trovato intonso durante il sopralluogo di mercoledì scorso. Il 24enne ha riferito che a pulire l'abitazione sarebbero stati alcuni parenti, intervenuti prima che fossero appposti i sigilli di sequestro.

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