"Altro che miracolo della Madonna, mi ha raggirato". E la veggente di Trevignano sparisce

Partita la prima denuncia contro Gisella Cardia, che affermava di avere statuette che piangevano sangue. Un ex funzionario del ministero dell'Economia si sfoga: "Ho donato 123 mila euro"

"Altro che miracolo della Madonna, mi ha raggirato". E la veggente di Trevignano sparisce

Il baraccone messo in piedi dalla santona Gisella Cardia e da suo marito ormai è stato ampiamente scoperto. C'è più di un dubbio sul fatto che la Madonna di Trevignano Romano che piange sangue, a pochi passi dal lago di Bracciano, nella città metropolitana di Roma, sia la conseguenza di un miracolo, mentre sono in molti a pensare che si tratti di una truffa. A denunciare la coppia ai carabinieri - che sostiene che il sangue della statuetta fosse in realtà "sangue di maiale" - è stato un investigatore privato, Andrea Cacciotti, che sta contattando tutte le persone che avrebbero elargito laute donazioni dalla donna, il cui vero nome è Maria Giuseppa Scarpulla, per raccogliere le loro testimonianze dirette. Cacciotti ha annunciato che depositerà un nuovo esposto alla Finanza chiedendo di bloccare i conti della santona. Per l'investigatore c'è il rischio che possano sparire circa 500mila euro frutto delle elargizioni dei fedeli.

La procura di Civitavecchia ha aperto un'inchiesta. Sul reato ipotizzato saranno i giudici a decidere tra una possibile truffa o l'abuso di credulità popolare. Anche la diocesi di Civitacastellana vuole vederci chiaro sulla delicata vicenda e, per questo motivo, ha istituito una commissione interna per verificare lo strano fenomeno della Madonna che piange sangue. L'ex imprenditrice affermava di ricevere ogni tre del mese un messaggio da Maria Vergine, di avere una o più statuette portate da Medjugorje che piangono sangue o olio santo, di possedere le stimmate e di poter moltiplicare come Gesù, i pani e i pesci. "È andata semplicemente in vacanza", dice la sua avvocata Alessandra Orlando provando a smentire l’ipotesi della fuga. Sul sito che racconta i miracoli della Madonnina c'è scritto: "Gli incontri sono momentaneamente sospesi fino a data da destinarsi".

La prima testimonianza

Un testimone, nel frattempo, ha deciso di parlare e di raccontare cosa succedeva a Trevignano Romano. Luigi Avella, 70 anni, ex funzionario del ministero dell'Economia, sostiene di essere stato truffato dalla 53enne Gisella Cardia. “Si tratta – ha dichiarato al quotidiano La Stampadi una donna diabolica che insisteva sulle sue capacità di far lacrimare sangue alla statua della Madonna e di moltiplicare pizze e gnocchi”. Anche se, a detta del funzionario, la coppia non ha mai chiesto direttamente del denaro nelle loro casse arrivavano molti soldi. Lui stesso, volontariamente, ha donato 123mila euro. “Di questi – ha specificato Luigi Avella – tra febbraio e giugno 2020, 30mila euro li ho dati al marito di Gisella, mentre gli altri alla Onlus Madonnina di Trevignano. Sapevo che ne avevano bisogno”.

L’uomo era rimasto suggestionato dalla guarigione di sua moglie che, dopo un incidente stradale, era ritornata a camminare. L’ex funzionario del ministero dell’Economia si fidava ciecamente della coppia di Trevignano Romano, tanto da diventare loro amico. “Quando hanno festeggiato i dieci anni di matrimonio – ha raccontato – Gisella mi ha chiesto di accompagnarla all'altare, nella cerimonia religiosa. Non ho figli e quel gesto mi è sembrato molto importante, mi sono sentito un po'come suo padre”. Luigi Avella, però, ci tiene a non essere considerato uno sprovveduto. Quel miracolo delle lacrime di sangue era accreditato dall’ex vescovo e il funzionario si è fidato.

La scoperta della truffa

A un certo punto, però, sono cominciati a venir fuori i primi dubbi. Alcuni movimenti poco leciti della coppia hanno messo in allarme Luigi Avella, il quale ha scritto anche un libro sulla sua storia. Eppure, il funzionario ancora non ha denunciato i due truffatori. “Ho versato i 123mila euro in buona fede – ha sottolineato – ma finché il vescovo non dirà che il miracolo della Madonna che piange sangue è un falso, non denuncerò. E in ogni caso non denuncerò Gisella, ma solo la Onlus che è presieduta dal marito”.

La sparizione di Gisella Cardia

Intanto, dallo scorso 6 aprile, ultimo giorno in cui è stata vista, non si hanno più notizie di Gisella Cardia. La donna sembra essere scomparsa nel nulla insieme al marito. Secondo i fedeli che la seguono senza avere dubbi sulle sue capacità sensoriali, come riporta il quotidiano la Repubblica, la 53enne si sarebbe rifugiata in un convento a pregare perché vittima di una campagna di odio. I più sollevati sono i vicini di casa, che non sopportavano più il trambusto delle giornate in cui si compiva il miracolo. Sta di fatto che la santona ha un passato turbolento con la giustizia. Sulle spalle Gisella Cardia ha due procedimenti: uno per bancarotta fraudolenta, l’altro per una controversia societaria. La donna è accusata anche di abusivismo edilizio sull’altipiano di via Campo delle Rose, proprio dove sorge il santuario popolato dai fedeli truffati dalla 53enne e dal marito.

Gisella Cardia prometteva guarigioni e miracoli a chi aveva la ventura di crederle ed erano in tanti a pensare che quelle lacrime di sangue versate dalla statua fossero vere e non liquido ematico di maiale come sostiene l’investigatore privato che ha condotto le indagini sulla coppia di Trevignano Romano.

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