Fa ancora discutere la controversa storia sentimentale tra il principe di origini siciliane Giacomo Bonanno di Linguaglossa, 54 anni, e la bella modella bielorussa Tanya Yashenko, di diciotto anni più giovane di lui. La procura della Repubblica di Roma ha chiesto l’interdizione dell’aristocratico, il quale non sarebbe in grado di gestire il suo immenso patrimonio economico. Tutto è cominciato un anno fa, quando il rapporto tra Bonanno di Linguaglossa e la Yashenko ha mostrato le prime crepe. Come allora riportato da Il Giornale.it, la modella accusò di stalking il compagno, il quale successivamente la denunciò per circonvenzione di incapace attraverso i suoi legali.
La vicenda
Il principe di Linguaglossa, fino a quel momento, aveva fatto vivere una vita di agi alla sua più giovane fidanzata, con numerosi viaggi di lusso e regali costosi. Alla donna Giacomo Bonanno ha intestato una Mercedes, oltre a pagarle l’affitto di una casa a piazza di Spagna a Roma e a donarle denaro in contanti. Per l’accusa, la modella avrebbe “trafugato” con l’inganno al nobile siciliano ben 900mila euro, facendo leva sulle precarie condizioni psichiche dell’uomo. Come spiega il quotidiano Fanpage, i magistrati avevano imposto alla Yashenko il divieto di avvicinamento al compagno.
La posizione della donna
La modella, in ogni caso, si è sempre professata innocente ribaltando le accuse nei confronti dei mass media che, a sue dire, si sarebbero accaniti nei confronti della coppia. In particolare, i giornali e le televisioni avrebbero cercato di farla passare per la persona che non è, ossia cinica e priva di scrupoli. “Respingo con forza e sdegno il tenore di tali accuse infamanti – ha scritto in un comunicato Tanya Yashenko –rivendicando la mia storia di donna indipendente e autosufficiente, che ha realizzato i propri progetti di vita e di lavoro senza l'aiuto di nessuno e certamente già prima di conoscere Giacomo, che ha già smentito le assurde accuse nei miei confronti.
Voglio precisare che il rapporto con il mio compagno prosegue serenamente, seppure compatibilmente con il grande stato di ansia e prostrazione che ci crea questa assurda ed incomprensibile persecuzione mediatica”.
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