Investito e ucciso in monopattino a Milano, arrestato pirata: gli era stata revocata la patente

Si tratta di un ragazzo italiano di 25 anni che adesso è accusato di omicidio stradale e omesso soccorso

Investito e ucciso in monopattino a Milano, arrestato pirata: gli era stata revocata la patente

È durata poco la fuga dell’automobilista che ha investito e ucciso a Milano un uomo di 33 anni, di origini ecuadoriane, alla guida di un monopattino elettrico. Un ragazzo italiano di 25 anni è stato arrestato dalla polizia locale con le accuse di omicidio stradale e omesso soccorso. L’incidente è avvenuto alle tre di notte in viale Famagosta a Milano.

Il fatto

Da una prima ricostruzione, ancora da confermare, sembrerebbe che il 33enne a bordo del monopattino in viale Famagosta stesse svoltando a sinistra in via Beldiletto e non abbia dato la precedenza all'auto che veniva di fronte. Dopo l'impatto il conducente è scappato. Quando il 118 è intervenuto le condizioni dell’ecuadoriano, che è stato sbalzato per diversi metri, sono apparse subito gravi. L’uomo è stato intubato e portato in codice rosso, incosciente, al Policlinico, dove stamattina è morto.

Sul luogo dell'incidente è rimasta solo una ragazza di 25 anni risultata positiva ai test di alcol e droga. Agli agenti intervenuti ha detto in un primo momento di essere stata lei a guidare l’auto che ha provocato l’incidente. Successivamente, di fronte alle domande sempre più incalzanti degli agenti, ha confessato che al volante c’era un ragazzo, il suo fidanzato, lo stesso che è stato poi rintracciato e arrestato. Anche il giovane automobilista sarà sottoposto ai test tossicologici.

La patente revocata

I vigili urbani hanno scoperto che al 25enne, con alcuni reati penali alle spalle, era stata revocata la patente l’anno scorso per un precedente analogo.

Il presunto pirata della strada, che è stato interrogato al comando della polizia locale, avrebbe infatti provocato un altro sinistro stradale dodici mesi fa, senza fermarsi a prestare soccorso, e per questo motivo non era in possesso della patente. A causa di ulteriori precedenti penali alle spalle, il ragazzo aveva anche l’obbligo di rimanere in casa dalle 22 alle 7 di mattina.

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