Era il 27 ottobre 2022 quando Andrea Tombolini ha accoltellato 6 persone al centro commerciale Milano Fiori, uccidendone una e ferendo gravemente altre due. L'aggressione era avvenuta dopo che il 46enne milanese aveva afferrato un coltello da cucina - lungo una ventina di centimetri - da uno degli scaffali dell'ipermercato Carrefour. Questa mattina, 9 giugno, si è tenuta la prima udienza presso il Tribunale di Milano. Per le vittime ferite gravemente, una delle quali difesa dall'avvocato Fabio Ria, c'è la contestazione di duplice tentato omicidio, che si aggiungono alle accuse di lesioni e di omicidio.
"Capace di intendere e di volere"
Durante le indagini preliminari il pubblico ministero, Paolo Storari, aveva chiesto al gip di Milano, Patrizia Nobile, di valutare se Tombolini fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti, portando così all'ammissione di un incidente probatorio. Pochi giorni prima dell'aggressione all'interno del supermercato, il 47enne era stato infatti ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo per un mal di testa persistente, causato da diversi pugni alla testa e al volto che si era inflitto da solo. Per questo motivo venne richiesto l’accertamento psichiatrico, perché, nel caso in cui fosse stata accertata l'incapacità di intendere e di volere, sarebbe stato prosciolto con l'adozione di misure di sicurezza appropriate. Con un vizio parziale di mente avrebbe invece potuto avere uno sconto di pena. Era quindi stato nominato un collegio di 3 periti, tra cui Marco Lagazzi, criminologo e psichiatra forense, che, dopo aver sottoposto l'imputato a tutti gli esami del caso, hanno invece ritenuto che il Tombolini fosse capace di intendere e di volere ed è stato quindi richiesto il rinvio a giudizio.
L'ammissione del rito abbreviato
Al momento l'imputato si trova agli arresti domiciliari presso una struttura protetta nella provincia di Asti. Il legale della difesa, l'avvocato Daniela Frigione, ha chiesto oggi in principalità un giudizio abbreviato condizionato a una nuova perizia psichiatrica, che però è stata rigettata dal giudice in quanto dagli atti è già stata approfondita adeguatamente sia la 'capacità di stare in giudizio' che di 'intendere e di volere' e, in ogni caso, la difesa non avrebbe indicato elementi nuovi per ritenere che vi siano state delle modifiche in entrambe le capacità studiate.
Tra gli altri legali, anche l'avvocato Fabio Ria. Il giudice ha quindi ammesso il giudizio abbreviato secco sulla base degli atti, fissato per il prossimo 18 settembre. Da notare che da parte del pubblico ministero non vi sono contestati aggravanti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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