Non è la prima volta che durante la processione la statua della Madonna viene portata sotto casa del boss di turno per omaggiarlo con un "inchino". Era già successo nel 2014 a Oppido Mamertina, quando la Dda di Reggio Calabria aveva aperto un’inchiesta per l'omaggio al boss Mazzagatti durante una processione religiosa. Ad Acerra, comune in provincia di Napoli, sono stati arrestati padre e figlio, Salvatore e Andrea Andretta, di 60 e 37 anni.
Le indagini
Come riportato da VesuvioLive.it, sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna a dare esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli. I due uomini sono stati raggiunti, a vario titolo, da gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di tentato omicidio, estorsione continuata, detenzione illegale di armi, tutti aggravati dalle finalità e modalità mafiose. Grazie a intercettazioni telefoniche ambientali, unite al monitoraggio delle telecamere attive giorno e notte, l’attività investigativa dei militari ha reso possibile documentare la piena operatività dell’associazione criminale che opera sul territorio di Acerra. Il padre, il 60enne, sarebbe risultato essere l’esponente di punta.
L'omicidio del 2021
La congregazione che l’uomo guida è indagata per un omicidio avvenuto il 21 novembre del 2021 ad Acerra. A perdere la vita, a causa di uno scontro dovuto al controllo del territorio legato allo spaccio di sostanze stupefacenti, era stato Emanuele D’Agostino. Gli uomini fermati sarebbero ritenuti i mandanti dell'esecuzione o in ogni caso gli istigatori dell’omicidio. Questi avrebbero dato luogo, insieme ai fratelli Avventurato, Bruno e Giancarlo, a una stesa, nel gergo della camorra si tratta di una violenta azione di intimidazione che consiste nell’attraversare velocemente a bordo di motorini le vie di determinate zone cittadine, sparando tutt’intorno, con l’effetto di costringere le persone a stendersi per terra, proprio pochi momenti prima dell’uccisione di D’Agostino.
L'inchino davanti alla casa
Inoltre, il più anziano dei due fermati sarebbe anche il responsabile di tre diverse richieste estorsive ai danni di imprese edili che operano ad Acerra. Ai titolari di queste imprese sarebbero infatti stati richiesti dei soldi. Per tutti questi motivi era riconosciuta la loro egemonia criminale, tanto da obbligare coloro che partecipano alla processione della Madonna dell’Arco a passare sotto l’abitazione di padre e figlio per rendere loro omaggio.
"Il provvedimento eseguito è una misura disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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