Manifesta contro Hamas, le femministe la cacciano dalla piazza

Attivista vicina alla comunità israeliana scende in piazza a Firenze per protestare contro il silenzio sugli stupri di Hamas. Ma le femministe la allontanano dal corteo. "Cos'è questo schifo? Vai via"

Manifesta contro Hamas, le femministe la cacciano dalla piazza
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Era scesa in piazza per protestare contro gli stupri di Hamas. Contro le violenze sulle donne perpetrate in nome della causa palestinese. Ma le femministe l'hanno respinta. (Non) una di meno: tra loro non l'hanno voluta. In questo 8 marzo, a sfoderare una buona dose di coraggio femminile è stata Sara, un'attivista vicina comunità israeliana fiorentina. La giovane aveva cercato di prendere parte alla manifestazione transfemminista organizzata in piazza della Santissima Annunziata a Firenze, presentandosi con un cartello che recitava: "Non una parola sugli stupri di Hamas. Le donne israeliane se la sono cercata?". E poi la scritta "Sinistra per Israele". Quel messaggio ha mandato su tutte le furie le organizzatrici del corteo.

Come mostra un video pubblicato dal Corriere Fiorentino, la ragazza è stata avvicinata dalle attiviste di Non una di meno che le hanno intimato di allontanarsi. "Sei venuta qui a fare una provocazione, stai strumentalizzando, vai via, oppure togliti questo cartello. Puoi rimanere come donna per l'8 marzo ma non come Israele. Ma che è sto schifo? Basta, vai via", le hanno detto. Alla faccia della solidarietà femminile e dell'inclusione, la denuncia contro gli orrori di Hamas non ha così trovato spazio in quel corteo pieno di slogan contro il patriarcato e dichiaratamente "per Gaza".

"Purtroppo le femministe di 'Non una di meno' strumentalizzano le piazze per fare propaganda anti sionista. Nella locandina dell’evento c'era una bandiera palestinese, sono qui a denunciare il silenzio omertoso sugli stupri di Hamas", ha affermato la giovane sostenitrice della comunità israeliana. E ancora. "Non tollero che una manifestazione femminista diventi una manifestazione anti sionista. La mia è una provocazione? Si, perché il loro è silenzio sugli stupri di Hamas del 7 ottobre, che hanno definito fake news". Poche parole ma chiarissime, sufficienti a smascherare (qualora ce ne fosse stato bisogno) la natura militate e faziosa di certe manifestazioni promosse con la scusa del femminismo.

Peraltro la giovane che protestava contro Hamas si era anche definita di sinistra e contro Netanyahu. Caratteristiche che in teoria avrebbero dovuto incontrare il favore delle dimostranti pro-Palestina. Invece nulla da fare. Interpellate sull'accaduto le organizzatrici del corteo di piazza della Santissima Annunziata hanno detto di aver allontanato la ragazza anche per tutelare la sua incolumità da possibili reazioni a lei ostili, vista la presenza di partecipanti filopalestinesi.

Ma quella non era la manifestazione in favore della sorellanza tra donne e a favore dell'inclusione? A ritrovarsi esclusa è stata l'attivista pro-Israele. Colpita dall'ennesima espressione di "settarismo" transfemminista.

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