"Mi ha palpeggiata...". Il far west delle molestie a Milano

Mentre si tenta di dissimulare il degrado di Milano, le donne in città continuano a essere molestate anche in pieno giorno. Ecco l'iniziativa del Politecnico

"Mi ha palpeggiata...". Il far west delle molestie a Milano
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Le denunce e le segnalazioni di molestie a Milano sono pressoché all'ordine del giorno. Non tutte finiscono all'attenzione delle forze dell'ordine, perché purtroppo la consapevolezza è quella che, anche in caso di denuncia, non ci sarà alcun risultato. Ma si commenta e si segnala sulle pagine social che raccolgono questo tipo di racconti, come Milano Bella Da Dio, diventato il punto di riferimento di chiunque, in qualche modo, divenga vittima del degrado di Milano. Da questa pagina si ha un po' il polso di quello che è diventata Milano, ormai allo sbando, nonostante da Palazzo Marino si tenti di annacquare il tutto, sostenendo che in realtà si tratta solo di percezione.

Il sindaco, o chi per lui, abbia il coraggio di dirlo alle tante donne che vengono molestate quotidianamente sui mezzi pubblici, che a Milano l'insicurezza è solo una percezione. La situazione è talmente grave che le università si stanno attrezzando per organizzare turni di accompagnamento ai ragazzi e alle ragazze verso i campus e le stazioni utilizzati principalmente per gli spostamenti da e per gli atenei. "Oggi sono stata palpeggiata in metropolitana alle ore 13:00, sulla banchina della metro Lilla a Garibaldi mentre salivo sul treno in direzione San Siro. Mi sono sentita afferrare un gluteo in maniera così forte e invadente che mi sono paralizzata", racconta una ragazza sul profilo Telegram di Milano Bella Da Dio. Una molestia in pieno giorno, quando le stazioni sono affollate ed è anche difficile percepire quanto accade.

"Era pieno di persone ma un ragazzo ha visto la scena e ha iniziato a gridare dietro un uomo insultandolo e avvertendo a voce alta tutte le persone intorno che quello era un molestatore, al che questo ha iniziato a correre vedendo la stazza del ragazzo che mi ha difesa", prosegue il racconto della ragazza, che è stata poi soccorsa dagli altri passeggeri a causa di un attacco di panico. La vittima, giustamente, avanza una riflessione: "La cosa che fa più rabbia è l'umiliazione, perchè questo essere si è sentito in diritto sulla base del niente di potermi toccare a suo piacimento. Non è la prima volta ma neanche l'ultima che succede una così, soprattutto in metropolitana. Ma non deve diventare la normalità questa. [...] posso solo pensare a quello che sarebbe potuto succedere se fossimo stati soli e non con decine di persone intorno".

Nella stessa pagina, poi, si legge ancora: "Stamattina intorno alle ore 9 è stato avvistato un molestatore che esibiva le sue parti intime al parco Nord, più precisamente all’ingresso del parco dalla parte di Bresso confinante con Niguarda di fronte al gigante. Abbiamo chiamato le guardie del parco ma nessuno è mai passato a controllare. L’uomo è vestito di nero, con cappellino nero e zaino rosso, uomo di colore. Sembrerebbe abbia paura dei cani". Sempre sulla stessa pagina, ecco un'altra testimonianza diretta: "Ciao, volevo segnalare un ragazzo africano di 25/30 anni, era nella metro lotto. Mi ha toccata e mi ha inseguita fino all’ascensore. Aveva il pisello di fuori, la maglia dell’inter e jeans grigi con uno zaino messo davanti per coprire ciò che stava facendo".

E queste sono solo una parte dei tanti episodio che, ogni giorno, rendono Milano una città pericolosa. La sicurezza è diventata una chimera nella città di Sala, come testimonia l'iniziativa dell'università Politecnico di Milano: "Da venerdì 9 giugno, l'ateneo attiverà un servizio di accompagnamento lungo il percorso tra via Lambruschini 4-Edificio Bl27 e la stazione di Villapizzone.

Il servizio è sttivo in via sperimentale, per la durata di un mese, 7 giorni su 7, dalle 20 alle 00". Il percorso sarà attivo in entrambe le direzioni con cadenza ogni mezz'ora. È davvero questa l'idea di città accogliente che ha in mente Sala?

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