La fine dell’estate si avvicina e giunge il tempo dei primi bilanci sul turismo a Napoli. Le notizie sono positive anche se non mancano alcune pecche che si dovrebbero correggere. Innanzitutto partiamo dai numeri. Tra luglio ed agosto, racconta Repubblica, la città è stata visitata da circa 2,5 milioni di turisti. La percentuale di occupazione delle stanze risulta essere dell’ 85% negli hotel e nei b&b e del 90% nell’extra-alberghiero. Dati davvero eccezionali di una stagione decisamente straordinaria. Hanno influito su questi numeri diversi fattori. Innanzitutto l’onda lunga della vittoria dello scudetto del Napoli i cui festeggiamenti, almeno per quanto riguarda esposizione tra le strade di bandiere e striscioni, erano iniziati ben prima della conquista matematica del titolo. Non meno importante è stata la programmazione culturale dei diversi musei cittadini.
"Napoli è sempre più una grande destinazione europea", ha affermato l’assessore al Turismo Teresa Armato mentre rende noti i dati raccolti dall’Osservatorio turistico. Se si tiene conto di tutto l’anno i numeri sono ancora più impressionanti: ben 8 milioni di turisti hanno visitato la città da gennaio a oggi. "E quel luglio da primato - ha aggiunto -, con 1 milione e 427mila persone arrivate tra Capodichino, stazione centrale e stazione marittima, suggella un anno che ci fa registrare il +18,4% rispetto al già positivo 2022”.
Non manca qualche ombra. Perché Napoli, città di mare, non avrebbe ben sfruttato il settore della balneazione. "Siamo soddisfatti, viviamo un anno-record. La novità di una città che non si spegne ad agosto, e che anzi intercetta flussi importanti anche nei mesi più caldi, ci lascia in dote l’esigenza di rafforzare la balneazione. Napoli deve puntare con forza alla valorizzazione del suo mare, aumentando gli accessi pubblici", ha ammesso la Armato.
Ma c’è anche un altro settore da migliorare: quello delle infrastrutture cruciali come i porti, tra cui il Beverello. L’assessore ammette: "Possiamo fare di più e meglio, in particolare nel sistema dell’accoglienza e dei servizi al turista. Vogliamo promuovere le periferie meno conosciute e migliorare la mobilità, che deve essere al livello di una grande capitale europea. Con la creazione della DMO (la Destination Management Organization, ndr) faremo un ulteriore salto di qualità".
Soddisfatti anche gli operatori del turismo. "La Campania resta competitiva rispetto ai cambiamenti del mondo del turismo. Abbiamo avuto flussi continui, una permanenza media inferiore al solito, compresa tra i 3 e i 4 giorni, e un’occupazione diffusa, in tutta la Regione, tra l’80 e il 90%", ha spiegato Costanzo Iaccarino, presidente regionale di Federalberghi. Quest’ultimo ha aggiunto che anche Ischia "partita in sordina, ha recuperato. La notizia migliore è che settembre sarà ottimo, in termini di presenze e qualità, e anche ottobre si annuncia interessante".
In una estate da record vi è anche un’altra ombra. Procida, Capitale italiana della Cultura lo scorso anno, ha visto calare le presenza. Ad agosto si sono registrati 102.261 arrivi: significa -16,5% rispetto al 2022. Ma c’è chi è positivo tanto che da numeri negativi riesce a estrapolare un aspetto positivo. Secondo l’assessore al Turismo Leonardo Costagliola "Procida si sia assestata su flussi più sostenibili, in linea con la fragilità del suo territorio, e che dunque questo calo, peraltro pronosticato, non sia da interpretare in modo negativo".
Numeri buoni anche per Ischia che di problemi ne ha dovuti affrontare (basti pensare alla frana) che ha provocato un ritardo nelle prenotazioni. "L’isola ha capito che il paradigma del turismo di massa è superato", ha affermato il presidente di Federalberghi Luca D’Ambra. Ma per Ischia la stagione continua.
Marco Bottiglieri, coordinatore di AssoTurismo Confesercenti Campania, punta su settembre e ottobre, mesi in cui l’isola “mostra il suo volto migliore, e chissà che non sia l’occasione giusta per un convinto tentativo di destagionalizzazione".
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