Massa, caccia al killer che ha ucciso un uomo in spiaggia: trovato coltello in un cespuglio

Gli inquirenti attendono l'esito dell'autopsia per avere ulteriori elementi a disposizione. Già ascoltato il marocchino che aveva segnalato la presenza sulla battigia di un uomo in fin di vita

Il luogo dove è stato trovato il cadavere
Il luogo dove è stato trovato il cadavere
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Proseguono le indagini da parte della procura di Massa-Carrara per cercare di scoprire chi ha ucciso Nakir Nourredine, il marocchino di 51 anni trovato morto in spiaggia cinque giorni fa. Alcuni sviluppi importanti potrebbero dare la svolta definitiva a una vicenda ancora avvolta nel mistero. Gli agenti della squadra mobile hanno scoperto un coltello nascosto in un cespuglio di piazza Bad Kissingen, non lontano dal luogo dove un passante ha trovato il cadavere. L'arma, su cui ancora non si ha la certezza possa essere quella effettivamente usata per compiere il delitto, è ora nelle mani della polizia scientifica. Gli esperti dovranno studiarla e analizzarla in laboratorio eseguendo gli esami di routine.

L'arma ritrovata

Il coltello è stato trovato dalla polizia durante una ricerca nella zona dell'omicidio, eseguita con i metal detector sia in spiaggia sia in mare. La polizia ha scovato il coltello in un arbusto situato tra la piazza e la strada. L’area è stata immediatamente isolata e posta in sicurezza, in attesa dei rilievi della scientifica che sono avvenuti poco dopo. Ai sopralluoghi hanno collaborato anche i sommozzatori del centro nautico di La Spezia. Da giorni, inoltre, gli inquirenti stanno studiando le immagini delle telecamere di sicurezza attive della zona, per trovare ulteriori indizi che possano fornire un contributo concreto utile a ricostruire le modalità dell'omicidio. Il cadavere di Nakir Nourredine era stato rinvenuto nella notte sulla spiaggia di Marina di Massa dopo una segnalazione al telefono giunta in commissariato. Ad effettuare la chiamata è stato un connazionale della vittima, che è stato già ascoltato in procura, il quale chiedeva aiuto per il 51enne che si trovava in fin di vita sul lungomare. Quando i poliziotti sono arrivati sul luogo indicato dal testimone Nakir Nourredine era già morto.

I segni della violenza

Sul corpo del marocchino erano evidenti i segni della violenza subita. A saltare agli occhi degli agenti sono state le profonde ferite da taglio all'interno della coscia sinistra, che gli hanno reciso l'arteria femorale, e le visibili tracce di sangue nella tenda da campeggio dove l'uomo viveva. Gli inquirenti attendono l'esito dell'autopsia per avere ulteriori elementi a disposizione.

Nakir Nourredine, seppure fosse conosciuto e benvoluto un po' da tutti a Marina di Massa, aveva precedenti penali. In passato era stato condannato per reati contro il patrimonio ed era stato segnalato per l'utilizzo di droghe, anche se non è provato che spacciasse sostanze stupefacenti.

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