Pescara, 16enne trovato morto in un parco: fermati due minorenni per omicidio

Il ragazzo, adottato in tenera età, è stato accoltellato e abbandonato tra le sterpaglie all'interno nella struttura Baden Powell, nel centro della città abruzzese

Pescara, 16enne trovato morto in un parco: fermati due minorenni per omicidio
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Nella tarda serata di ieri Thomas Christopher Luciani, un ragazzo di 16 anni è stato trovato morto tra le sterpaglie, all'interno del parco Baden Powell, nel centro di Pescara. Il giovane, che non aveva con sé i documenti di riconoscimento, è stato accoltellato ed è deceduto prima che arrivassero i soccorsi. La vittima viveva Rosciano, con la famiglia dalla quale era stato adottato in tenera età. In passato era scomparso già il 31 ottobre, ma era stato ritrovato il giorno dopo. Sul posto, avvertiti con una telefonata da alcuni passanti, sono giunti gli agenti della polizia che hanno avviato immediatamente le indagini, coordinate dal procuratore capo Giuseppe Bellelli, per trovare i colpevoli. Il medico legale Christian D'Ovidio ha eseguito una prima ricognizione della salma, ma l'autopsia verrà effettuata nella giornata di oggi.

I presunti colpevoli

La polizia non ha impiegato molto tempo per individuare i presunti colpevoli. Ci sono già due fermi per l'omicidio del 16enne. Si tratta di due ragazzi italiani, anche loro minorenni. L'accoltellamento nel parco sarebbe scaturito da una lite, legata allo spaccio di droga che in quel luogo di Pescara imperversa. I fatti sarebbero avvenuti ieri pomeriggio e il corpo è stato rinvenuto in tarda serata. Il cadavere del ragazzo presentava ferite da taglio. Sul posto si erano subito recati Bellelli assieme al sostituto Gennaro Varone e al procuratore minorile David Mancini. L'arma del delitto, presumibilmente un coltello da sub, non è stata ancora trovata.

Chi sono i due ragazzi fermati

I presunti assassini, come riporta il Corriere della Sera, sono due liceali e apparterrebbero entrambi a due famiglie molto conosciute in città. I genitori dovrebbero essere un maresciallo dei carabinieri e un avvocato. Dai riscontri degli inquirenti, sembra che i giovani, che non avrebbero agito da soli, dopo la lite, si sarebbero diretti in spiaggia per fare un bagno, luogo dove successivamente avrebbero gettato il coltello. Al primo interrogatorio degli inquirenti non avrebbero tradito alcuna emozione, né mostrato segnali di pentimento.

Lo spaccio di droga a Pescara

In base allo studio studio nazionale redatto un anno fa dall'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e pubblicato dall’agenzia Dire, Pescara è tra le città d'Italia in cui si consuma più cocaina. I dati sono impressionanti: venti dosi al giorno ogni mille abitanti registrati nella città abruzzese.

Dalla ricerca è emerso che, dopo la cocaina, le sostanze stupefacenti più usate a Pescara sono: eroina, metamfetamina, ecstasy e amfetamina. Una piaga sociale di difficile soluzione per le istituzioni locali che si battono da anni per cercare di arginare il fenomeno illegale.

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