Traffico paralizzato, viabilità in tilt e disservizi. I manifestanti pro-Palestina sono tornati in azione, stavolta bloccando il porto di Genova con un blitz iniziato nella prima mattinata di oggi. Gli attivisti, circa 500 persone arrivate anche con pullman organizzati da altre regioni, hanno in particolare bloccato due varchi dell'importante scalo marittimo: si tratta, secondo quanto riferito, del varco San Benigno e dell'accesso al terminal traghetti, ma anche del varco Etiopia. L'azione di protesta, che già ha avuto pesanti ripercussioni sul capoluogo ligure, potrebbe durare per tutta la giornata.
L'obiettivo del blitz non è casuale. Per i manifestanti, infatti, il porto di Genova è il transito "da dove passano massicciamente le armi" destinate anche al conflitto in Medio Oriente. "Bloccando il porto di Genova, simbolicamente blocchiamo la guerra nella sua configurazione logistica", hanno fatto sapere gli attivisti, che stanno accompagnando la loro azione dimostrativa con i soliti slogan anti-Israele. Alla protesta hanno preso parte anche esponenti dei collettivi studenteschi e varie sigle, tra cui i portuali del Calp, l'assemblea contro la guerra, i sindacati Si Cobas e Usb.
Cambiano i luoghi, ma non la modalità d'intervento e le motivazioni di chi agita la bandiera palestinese. La dichiarata avversità a Israele è difatti una costante, un fattore che desta sempre preoccupazione. Da questa mattina risulta infatti blindato l'ingresso alla Zim, azienda di trasporto merci di proprietà israeliana, a pochi passi da varco Etiopia. La sede della società è in via Scarsellini e davanti a essa sono stati posizionati cinque blindati della polizia. Sul posto, presenti anche diversi agenti della digos, che da stamani stanno monitorando lo svolgimento della protesta.
Il blocco del porto e dei principali assi di scorrimento ha provocato gravi conseguenze sulla viabilità urbana e autostradale, con ripercussioni sull'intero nodo di Genova
Ovest, A7, A10 e A12. A partire dal tardo pomeriggio è in programma la partenza di sette traghetti verso Sardegna, Corsica e Sicilia e attualmente gli ingressi destinati alle auto dei passeggeri sono bloccati.
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