I migranti di Vicofaro riducono la chiesa in discarica. E don Biancalani se ne infischia

Scatolette di tonno vuote, cartacce, indumenti e sacchetti di plastica: sono i rifiuti abbandonati sul pavimento della chiesa, come documentato dai residenti. Ma il don si lamenta dell'importo della bolletta della luce

I rifiuti abbandonati accanto alla fonte battesimale
I rifiuti abbandonati accanto alla fonte battesimale

Da un lato, i residenti denunciano (e documentano) rifiuti abbandonati in chiesa, a quanto sembra lasciati dalle decine di migranti che vivono e dormono all'interno dell'edificio. Dall'altro, don Massimo Biancalani si è detto preoccupato dell'importo della bolletta della luce riguardante i consumi energetici della parrocchia, lanciando un messaggio alle istituzioni: a queste condizioni, l'esperienza di accoglienza di Vicofaro rischia seriamente di chiudersi. Questi gli ultimissimi sviluppi legati alla frazione del Comune di Pistoia, divenuta celebre negli ultimi anni a livello nazionale per l'attività del "parroco dei migranti". Gli abitanti della zona lamentano però da tempo numerosi episodi di degrado, spaccio ed aggressioni dei quali si sarebbero resi protagonisti nel tempo diversi ospiti della struttura.

Scatolette di tonno e cartacce sul pavimento della chiesa

Dopo aver scritto al Vaticano (come anticipato dal Giornale il mese scorso) lamentando anche di non poter di fatto più usufruire della parrocchia, il Comitato dei residenti di Vicofaro ha lanciato nei giorni scorsi una petizione sulla piattaforma change.org per chiedere che i migranti vengano ricollocati altrove, in strutture più attrezzate ad accoglierli. Senza dimenticare poi l'ordinanza di sgombero della struttura emessa dal sindaco di Pistoia lo scorso ottobre ma non ancora attuata, a quanto pare. E nelle scorse ore, a sostegno delle loro tesi, i membri del comitato hanno pubblicato sui social network alcune immagini che mostrano le condizioni in cui verserebbe attualmente la chiesa: sul pavimento di quello che è ancora un luogo sacro si trovano scatolette di tonno vuote, cartacce e sacchetti di plastica. Rifiuti prodotti a quanto sembra dai migranti, abbandonati proprio accanto alla fonte battesimale. E nel sollecitare un intervento di pulizia, i residenti non sono riusciti a trattenere sdegno e delusione.

La "stoccata" del Comitato: "Tutto ciò sarebbe permesso in una moschea?"

"Così si presenta la fonte battesimale. Chissà se l'imam lo permetterebbe in una moschea - si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook del Comitato - Vicofaro non interessa né al vescovo né al prete, anzi: buttate pure in terra le scatolette di tonno. Forse non ci sono cestini?". Dietro un velo di ironia amara si cela il dispiacere di non avere nei fatti più una chiesa in cui seguire la messa normalmente, come fatto presente a più riprese dai vicofaresi. Anche se l'ultima preoccupazione di don Biancalani, perlomeno in ordine cronologico, sembra riguardare il costo delle utenze. Sulla propria pagina social, il parroco si è infatti lamentato della bolletta della luce.

"L'ultima bolletta dell'elettricità ammontava ad 8300 euro - ha scritto ieri don Biancalani, chiudendo con quella che sembra una vera e propria richiesta d'aiuto alle istituzioni - continuando così, fra qualche settimana chiuderemo".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica