Il derby della Capitale non è una partita come le altre. Per tensione agonistica all'interno del rettangolo verde e spettacolo sugli spalti ha poche rivali al mondo. Inoltre, per evitare che la giornata venisse rovinata da possibili scontri tra tifosi c'è stato un dispiegamento non indifferente di forze dell'ordine.
A portare a casa la partita di ieri, come anche l'andata, è stata la squadra allenata da Maurizio Sarri che ha fatto registrare un due su due in una sola stagione che non accadeva da sei anni. I biancoazzurri volano, alla luce della sconfitta dell'Inter arrivata in serata, al secondo posto. Anche sugli spalti non c'è stata molta partita: gli ultras della Lazio hanno realizzato una coreografia che ha coinvolto oltre che la Curva anche il settore dei Distinti. In questa hanno citato il discorso di San Crispino nell'Enrico V di Shakespeare e la famosa frase: "Noi pochi, noi felici pochi, noi manipolo di fratelli". La minoranza numerica al confronto dei romanisti viene così trasformata in punto di forza. A maggior ragione in una stagione ricca di sold out per l'As Roma. Per quanto riguarda, invece, la sponda giallorossa sono stati esposti degli ombrelli con i loro colori sociali e qualche fumogeno ma niente di più. Un clima dalle grandi occasioni, infuocato negli ultimi giorni dalle dichiarazioni di Mourinho che più volte aveva pungolato i laziali per essere usciti dalla Conference League, terza coppa europea per importanza vinta dalla Roma proprio lo scorso anno. Parole alle quali nel post-gara hanno risposto Luis Alberto, centrocampista della Lazio, e Alessio Romagnoli. Il primo ha replicato affermando: "Il problema è che quando si parla prima di una partita e poi si perde bisogna stare zitti, loro hanno parlato troppo come fanno sempre". Il secondo, invece, si è chiesto se ci fosse un terzo derby da giocare. Chiaro il riferimento allo special One. Quest'ultimo, inoltre, sembra essere stato protagonista di una lite proprio negli spogliatoi con il presidente Claudio Lotito.
Fuori dallo stadio
Visto quanto accaduto all'interno dello stadio tra giocatori e dirigenti e la tensione presente nell'aria, oltre che quanto accaduto negli ultimi mesi nel panorama ultras, l'allerta delle forze dell'ordine era massima. Come sempre accade, Lazio-Roma è considerata una partita a rischio per l'ordine pubblico. Per questo sono state schierate mille unità fin dalle prime ore del pomeriggio a Ponte Milvio, feudo biancoceleste, e a Ponte della Musica, luogo di ritrovo dei romanisti. Proprio qui è stato registrato l'unico momento di tensione quando alcuni tifosi laziali hanno cercato di entrare allo stadio dall'ingresso Lauro de Bosis. Per evitare ogni possibile contatto si è schierata immediatamente la celere equipaggiata con scudi antisommossa e caschi.
Quelle tifoserie straniere
Qualche lancio di bottiglie e petardi nei loro confronti verso le 15 avrebbe ferito un poliziotto. Tutto è tornato alla normalità dopo qualche minuto quando i capi ultrà della Roma hanno detto di smetterla: "Fermatevi che hanno le fotografie di tutti". Per il resto il bilancio è più che buono.
Una giornata di festa che ha richiamato a sé non solo laziali e romanisti ma che anche gemellati dal resto d'Europa. Presenti a Ponte Milvio i tifosi del West Ham, gli ultras Sur del Real Madrid e quelli del Levsky Sofia. Tra i romanisti, invece, c'erano i tifosi della Dinamo Zagabria e dell'Atletico Madrid.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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