I punti chiave
Pochissimi minuti e una telefonata risultata vitale. Questa è la storia che ha visto protagonisti, nella giornata di giovedì 20 luglio a Monte Oliveto (una frazione di San Gimignano, in provincia di Siena), un bambino di appena 20 mesi, il nonno e un’operatrice della Centrale del 118 di Siena-Grosseto. Erano le 19, infatti, quando il nonno, come un vero e proprio angelo, ha salvato la vita al suo nipotino – già cianotico e in arresto cardiaco da soffocamento – seguendo, con estrema lucidità e freddezza, le istruzioni dell’infermiera del 118 di Siena, Sara Feragalli.
L’allarme e la chiamata al 118
“Solo quando è arrivata l’ambulanza ho ripreso davvero un po’ di coraggio. Gli hanno messo la maschera di ossigeno e l’hanno portato via in elicottero. Piangevamo tutti”, ha raccontato nonno Emilio a La Nazione. L’uomo, 58enne, vive in Canada e possiede un’azienda di materiali da costruzione; la famiglia era venuta in Italia per un matrimonio e, nella giornata di giovedì, erano arrivati a San Gimignano proprio dalla cugina di nonno Emilio che abita in Montauto. “Faceva molto caldo, il bambino non sembrava lo stesso, meno allegro del solito. Ero uscito fuori dall’abitazione quando ho sentito mia moglie urlare – ha raccontato il nonno a La Nazione – lo teneva in braccio, gli occhi aperti ma non rispondeva. Abbiamo cercato di scuoterlo, di bagnargli la faccia”. È a questo punto che come spiega Emilio, è stata chiamata l’ambulanza e dall’altro lato del telefono ha risposto Sara Feragalli, infermiera dell'Emergenza-urgenza che, apprese le informazioni sulle condizioni del bambino, ha subito compreso che si trattasse di un arresto cardiaco da soffocamento.
Il salvataggio
Così, l’infermiera ha immediatamente iniziato a dare tutte le indicazioni necessarie al salvataggio del piccolo a nonno Emilio che è stato in grado di seguirle alla lettera: “Gli ho detto al telefono che c’era da fare la rianimazione cardio-polmonare”, ha rivelato Sara a La Nazione, poi ha proseguito: “Ho compreso subito che eravamo di fronte ad un arresto cardiaco da soffocamento. E ho capito che il nonno era la persona giusta. Fenomenale: non ha mai perso il controllo, ha eseguito alla lettera tutte le mie indicazioni. Non ha esitato un attimo nell’effettuare i movimenti del massaggio cardiaco, compressione e insufflazione. Tecnicamente bravo”. Poi il miracolo; infatti, il piccolo ha iniziato a piangere. Tutto ciò è avvenuto soltanto in sette minuti: “Tanti sono trascorsi dal momento in cui ho preso la telefonata a quando ho riagganciato il telefono perché erano arrivati i sanitari”, ha concluso l’infermiera.
Successivamente, il bambino è stato trasportato con l’elicottero Pegaso all’ospedale Meyer di Firenze dove è stato ricoverato in osservazione breve al Pronto soccorso. Adesso, il piccolo è stato dimesso dal Meyer e presto raggiungerà il nonno a Maiori in Campania.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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