Se ormai è chiaro a tutti che il Milan abbia deciso di costruirsi uno stadio tutto da solo, staccandosi così ufficialmente dall'Inter, mancherebbe solamente un piccolo "trascurabile" dettaglio: i tempi. Il club rossonero, infatti, avrebbe chiesto al Comune di Milano una proroga di tre mesi per consegnare le carte che certificano la proprietà della squadra. Detta così, qualcuno potrebbe anche sospettare che ci sia qualcosa che non torna nell'acquisto da parte di Gerry Cardinale; tuttavia i fatti ci dicono altro. I dirigenti del Milan minimizzano e spiegano che, a rallentare tutto, sia la burocrazia italiana e straniera. Insomma, si tratterebbe di un ritardo dovuto a "mere questioni tecnico-burocratiche", dicono. Anche perché la sensazione è che dietro a questo ritardo ci sia la volontà di capire se l'ipotesi dell'ippodromo La Maura è davvero fattibile. Ma andiamo con ordine.
Il Comune di Milano ha chiesto sia a Inter sia a Milan i "requisiti soggettivi" - cioè le carte che certificano la proprietà della squadra - richiesti ai due club per poter andare avanti sul piano A, che prevede la demolizione del Meazza e la realizzazione accanto alla Scala del calcio di un nuovo stadio in comune tra le due squadre milanesi. Se i nerazzurri hanno corrisposto almeno in gran parte alla richiesta in quanto committente del progetto della Cattedrale, il Milan ha chiesto per l'appunto una proroga di 90 giorni per presentare a Palazzo Marino tutti i documenti societari.
Il Milan rinuncerà al progetto iniziale dello stadio?
Questo porterebbe a una conseguenza (più o meno logica): si allontana sempre di più l'opzione numero uno sul tavolo, quella che vedrebbe i due club costruire insieme uno stadio a fianco al Meazza il quale verrebbe demolito lasciando spazio a un'area nuova, il cui investimento si aggira sul miliardo e 300 milioni di euro. Un progetto per il quale il Comune ha già espresso il pubblico interesse con delibere di Giunta e un voto in Consiglio comunale. Anche se negli ultimi quattro anni ha ricevuto più di uno stop.
A complicare la situazione — o forse per uscire dall'impasse — di recente il Milan ha espresso la volontà di realizzare in solitaria il suo impianto, tanto che a breve potrebbe presentare al sindaco il masterplan: l'area è quella dell'ippodromo La Maura in cui convergerebbe, oltre allo stadio, anche Casa Milan.
Un addio quasi definitivo al piano San Siro, quindi, nonostante Sala continui a ripetere da giorni di essere in attesa di "una rinuncia formale delle squadre al progetto su San Siro: che lo comunichino in modo definitivo".Il "No" ufficiale non è ancora arrivato, ma sembra quasi implicito visto il temporeggiamento del Milan. In attesa di altre puntata della telenovela stadio.
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