"Sei troppo nera". E obbliga la moglie a usare creme sbiancanti

Il marito, originario dell'Africa, vessava la moglie congolese. L'accusa parla anche di violenze fisiche: presto la sentenza del giudice

"Sei troppo nera". E obbliga la moglie a usare creme sbiancanti

Si vergognava del colore della pelle della sua compagna e per questo la costringeva a usare una crema sbiancante. Per il marito 50enne è stata chiesta una condanna a due anni e sei mesi di reclusione.

Una storia di abusi, violenze e minacce quelle raccontata dalla vittima, che all'epoca dei fatti aveva 25 anni. La donna, originaria del Congo, aveva conosciuto quello che sarebbe poi diventato suo marito diversi anni prima. Quest'ultimo, originario dell'Africa, si era poi trasferito per lavoro in Italia, a Ferentino.

Già dai tempi del fidanzamento, l'uomo pretendeva che lei usasse una particolare crema sbiancante perché fosse attenuato il colore della pelle. "Sei troppo nera", sarebbe stata la frase ricorrente, come riportato da Il Messaggero. Le angherie erano andate avanti anche da sposati, quando la donna aveva raggiunto il compagno in Italia. In tutto, stando a quanto ricostruito dall'accusa, sono stati dieci anni di soprusi, fino al 2021.

Non sarebbe stato solo il colore della pelle a infastidire l'imputato. L'uomo si lamentava che la moglie fosse brutta, la accusava di essere ingrassata e la costringeva a seguire diete dimagranti. Un maniaco del controllo, insomma, perennemente insoddisfatto dell'aspetto della compagna. Questo, almeno, quanto dichiara l'accusa.

Il caso è emerso dopo una denuncia presentata ai carabinieri, i quali hanno avviato delle doverose indagini, disposte dalla procura della Repubblica di Frosinone. Da ulteriori verifiche è inoltre emerso che il 50enne ricorreva anche alla violenza fisica nei confronti della moglie. Maltrattamenti che si verificavano anche alla presenza del figlio minorenne della coppia. Fra le accuse, anche quella di violenza sessuale, dato che l'uomo obbligava la compagna ad avere rapporti contro la sua volontà.

È stata la vittima a trovare la forza di porre fine all'incubo, sporgendo denuncia ai carabinieri dopo essere stata consigliata da un'amica. Dopo la denuncia, la donna ha deciso di divorziare.

L'imputato, difeso dall'avvocato Mario Cellitti, è ora in attesa della condanna. Il pubblico ministero ha chiesto una pena pari a due anni e sei mesi di reclusione. Il giudice si pronuncerà in merito il prossimo 20 marzo, quando sarà letta la sentenza.

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