A Milano serve una stretta sulla sicurezza, ormai è sotto gli occhi di tutti che la città non sia più vivibile. Al di là delle periferie, dove l'amministrazione comunale latita, spianando la strada per il controllo ai gruppi della malavita, spesso straniera, che controlla le piazze della droga, la zona attorno alla stazione Centrale è diventata un far-west incontrollato. I residenti hanno paura a uscire, a ogni ora del giorno si verificano aggressioni, rapine e risse. Figuriamoci, poi, cosa accade la sera. I quartieri attorno al principale scalo cittadino sono ostaggi dei malviventi, il più delle volte irregolari, e vivono in una sorta di coprifuoco, per evitare di subire gravi conseguenze sulla propria incolumità. L'ultimo episodio ha visto protagonisti due poliziotti, presi a pugni da un senzatetto rumeno di origine rumena.
I fatti sono accaduti nella zona di via Vittor Pisani venerdì 16 giugno attorno alle ore 18. Questa arteria, che collega la stazione centrale con piazza Repubblica, è una delle più vive per la movida dell'aperitivo milanese, frequentata dai tanti impiegati che, terminato il lavoro, si fermano per un drink. E quella è una delle ore di punta, soprattutto d'estate, quando il sole è ancora alto. Ed è per questo che fa ancora più impressione vedere in queste immagini la violenza dello straniero contro i poliziotti, di cui una donna, colpiti e storditi dai pugni sul volto. A placcare l'uomo è stato un passante, intervenuto in soccorso delle forze dell'ordine, che non hanno potuto effettuare un intervento di forza perché probabilmente inibiti dal clima di caccia alla streghe che si è sviluppato nei loro confronti.
"Nel 2021 ci sono state 2.655 aggressioni fisiche agli agenti sulle strade, più di 7 al giorno, una ogni 3 ore mezzo. Di queste il 37% sono causate da stranieri, il 29,1% da ubriachi e il 16% degli attacchi agli agenti sono realizzati con armi proprie o improprie", spiega Pasquale Griesi, segretario Regionale per la Lombardia del sindacato Fsp - Polizia di Stato. "Mentre imperversa il reato di tortura che sembra essere diventato un reato proprio per gli appartenenti alle forze dell'ordine, scopriamo che i veri torturati sono proprio gli uomini in uniforme, costretti a non intervenire fermamente, costretti ad aver paura a porre in essere un azione efficace per fermare il malavitoso, costretti a subire condanne mediatiche e istituzionali passando sempre per violenti in uniforme", prosegue, spiegando la frustrazione delle divise in questo periodo storico.
E il senso di impotenza provato dagli appartenenti alle forze dell'ordine, impossibilitati a svolgere il loro ruolo nel mantenimento della sicurezza nelle città, si trasforma in un senso di abbandono da parte dei cittadini. "In questo modo è impossibile lavorare, delinquenti assicurati alla giustizia che dopo i processi riescono con spavalderia anche a deridere l'operato di ognuno di noi! Il 'non potete farci nulla' è la frase che ascoltiamo in ogni intervento di polizia, che il malvivente ci dedica e che gli garantisce l'impunità", spiega ancora Griesi, raccogliendo la rabbia dei colleghi, derisi dai malviventi.
Per questo motivo, spiega il sindacalista, "chiediamo più tutele e soprattutto chiediamo che una qualunque aggressione ad un appartenente alle forze dell'ordine diventi aggressione allo Stato, alla Nazione! È ora di cambiare rotta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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