Studente sferra un pugno in faccia al professore per un voto negativo

Un voto e un giudizio negativo hanno scatenato la violenza di uno studente di un istituto alberghiero di Pescara che ha colpito il suo docente con un pugno: ecco la decisione della preside in merito all'episodio

Studente sferra un pugno in faccia al professore per un voto negativo
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Ancora un altro episodio di violenza nei confronti di un docente si registra nelle scuole italiane: stavolta la vicenda arriva da Pescara dove uno studente, arrabbiato per un voto negativo da parte del professore durante una lezione di cucina, lo ha colpito con un pugno in pieno volto. Il giovane non ha sopportato il rimprovero derivato dalla prova considerata insufficiente e, per tutta reazione, ha reagito con un gesto che ha lasciato sotto choc l'istituto alberghiero in questione.

Violenza fisica e psicologica

Non è certo la prima volta che si consuma un episodio simile a quello della scuola abruzzese: il docente ha denunciato l'accaduto ma con la stampa ha preferito rimanere anonimo per paura di ritorsioni: oltre al pugno in volto che gli ha causato dolore fisico, c'è anche il risvolto psicologico da tenere conto per la violenza inaspettata da un suo studente e senza alcuna giustificazione. L'evento, tra l'altro, è avvenuto di fronte agli altri compagni di classe. A seguito del gesto, la preside dell'istituto ha annunciato un consiglio straordinario per valutare la vicenda e prendere i provvedimenti nei confronti dello studente.

La scelta della preside

"Non pensiamo meramente all’adozione di provvedimenti punitivi ma piuttosto dovremo occuparci della personalità del giovane che ha reagito in maniera scomposta, impegnandolo in associazioni che operano nel volontariato e collaborano con la nostra scuola e aprendo un canale di collaborazione concreta con la famiglia per garantire al ragazzo ogni forma di supporto possibile”, ha dichiarato la preside come riportato da OrizzonteScuola. Queste parole mettono in luce la linea che si vorrebbe adottare: non soltanto una punizione, magari eclatante, ma l'inizio di un percorso che possa far cambiare direzione al ragazzo e fargli capire cosa ha commesso di fronte a tutta la scuola ma soprattutto di fronte al suo docente il cui unico obiettivo è quello di far crescere i suoi studenti anche quando avviene un rimprovero o non viene superata una prova.

Recentemente, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha commentato apertamente le ingiustificate violenze che si consumano in alcune scuole italiane tra cui una di Parma dove una manciata di studenti ha tirato un sasso nei confronti di una docente. "Bisogna fermare questa cultura della aggressività e della violenza.

Senza l’affermazione forte del principio di responsabilità, del rispetto delle regole e della autorità rischiamo di scivolare verso la disgregazione della nostra società civile". Da inizio anno scolastico si contano quasi 40 aggressioni da nord a sud d'Italia per un fenomeno che non accenna a fermarsi.

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