Si arrampica nudo sulla statua, per il giudice non si tratta di atti osceni: rilasciato

Arrestato dopo esser salito completamente nudo sulla statua di Ercole e Caco a Firenze, il "performer" Vaclav Pisvejc è stato rilasciato nelle scorse ore con l'obbligo di presentarsi una volta a settimana dalla polizia giudiziaria. Secondo il giudice, non si sarebbe concretizzato il reato di atti osceni

Vaclav Pisvejc sulla statua di Ercole e Caco
Vaclav Pisvejc sulla statua di Ercole e Caco
00:00 00:00

Era stato accusato di atti osceni dopo essersi arrampicato completamente nudo sulla statua raffigurante Ercole e Caco in piazza della Signoria, a Firenze, e successivamente tratto in arresto. Un reato che non sarebbe tuttavia stato riscontrato dal giudice, durante il processo per direttissima. E anche su queste basi, non è stata accolta nemmeno la richiesta di misura cautelare avanzata della procura: Vaclav Pisvejc è stato rilasciato proprio nelle scorse ore. Questi, stando a quanto riportato dal quotidiano La Nazione, gli ultimi sviluppi legati all'episodio concretizzatosi ieri nel centro storico del capoluogo della Toscana. L'uomo, un sedicente artista di 56 anni originario della Repubblica Ceca, si era arrampicato senza vestiti sulla statua, mostrando le parti intime in segno di protesta e la parola "censurato" scritta a pennarello sul corpo. Un gesto compiuto davanti a decine e decine di passanti, anche perché in quel momento era in corso nella città toscana la manifestazione di beneficenza "Corri per la vita".

Il sedicente "performer" non aveva in un primo momento colto neanche l'invito rivoltogli delle forze dell'ordine (nel frattempo intervenute) a scendere dall'opera d'arte. Ed era quindi finito in manette per resistenza a pubblico ufficiale, deturpamento di beni culturali e atti osceni. Il cinquantaseienne ceco era peraltro già noto per i suoi numerosi "blitz" compiuti proprio a Firenze. Una lista piuttosto lunga: nel gennaio 2018 imbrattò con vernice rossa una scultura di Urs Fischer collocata in piazza Signoria, mentre il 23 settembre dello stesso anno aggredì Marina Abramovic nel cortile di Palazzo Strozzi. Nel gennaio 2020 si arrampicò sull'albero di Natale in ferro opera dell'artista Mimmo Paladino (installato in piazza Santa Maria Novella) e nel settembre del 2021 vandalizzò l'installazione temporanea "Albero del Paradiso" di Giuseppe Penone, (lasciando una scritta sulla base).

L'8 marzo 2022 verniciò con i colori della bandiera ucraina il leone rampante di Francesco Vezzoli che si trovava in piazza della Signoria, mentre quattro giorni dopo dette fuoco al drappo nero che era stato esposto, in solidarietà all'Ucraina, sulla copia del David di Michelangelo sull'arengario di Palazzo Vecchio. Precedenti che non sembrano aver inciso più di tanto, durante il processo per direttissima celebrato a seguito dell'ultima azione. Perlomeno per quanto riguarda l'accusa di atti osceni, che il giudice ha respinto nonostante l'artista fosse nudo.

Questo perché, secondo il magistrato, "la semplice esposizione del corpo nudo per protesta non configura l'ipotesi delittuosa contestata, ma la sola contravvenzione di atti contrari alla pubblica decenza". E in attesa di ulteriori sviluppi, Pusvejc è per il momento tornato in libertà, con l'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria una volta a settimana.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica