Per contrastare il fenomeno della prostituzione in strada, l'amministrazione di centrosinistra ha deciso di multare anche le prostitute stesse, oltre alla loro clientela. Un provvedimento apparso però eccessivamente draconiano anche agli occhi di un'associazione cattolica, con i vertici della stessa che considerano assurdo ed ingiusto punire quelle donne che sono spesso vittime del meretricio invece di focalizzarsi sui loro clienti. Questa la polemica scoppiata a Rimini nelle scorse ore, fra il Pd che amministra la città e la Comunità Papa Giovanni XXIII. Il pomo della discordia è rappresentato a quanto pare da un'ordinanza predisposta dalla polizia locale e firmata dal sindaco Jamil Sadegholvaad, che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 30 giugno.
Si tratta di un atto volto al contrasto della prostituzione soprattutto in vista dell'estate, che resterà però in vigore fino al 15 gennaio del 2024. E che vieta tra le altre cose la richiesta di informazioni a soggetti che pongano in essere comportamenti diretti a offrire prestazioni sessuali a pagamento. Viene altresì prevista la sanzione a norma del codice stradale per quei conducenti che, in questi frangenti, saranno sorpresi alla guida di veicoli ad eseguire manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale. L'ordinanza però sanzionerà, oltre ai clienti delle prostitute, anche le stesse meretrici: è infatti prevista una contravvenzione che potrà arrivare sino a 500 euro (ridotti a 400, in caso di pagamento entro sessanta giorni) per le persone sorprese a proporre prestazioni sessuali in cambio di denaro. Ed è a quanto pare proprio quest'ultimo aspetto ad essere apparso alla stregua di una beffa, dalla Comunità Papa Giovanni XXIII.
Matteo Fadda, presidente della comunità cattolica attiva da anni in iniziative di contrasto all'emarginazione e alla povertà, ha suggerito al primo cittadino Pd di pensare ad altri strumenti di contrasto più efficaci, anche modificando il regolamento di polizia urbana. E soprattutto, di fare un passo indietro per quanto concerne le sanzioni da elevare alle prostitute. Tenendo conto del fatto che queste ultime siano spesso costrette a prostituirsi. "Le donne che si prostituiscono sono vittime della tratta.
I clienti, al contrario sono complici dello sfruttamento: sono loro che devono essere sanzionati - ha dichiarato Fadda al sito RiminiToday - riconosciamo la buona volontà del sindaco nel cercare di contrastare il fenomeno su strada affinché Rimini non diventi la capitale estiva del turismo sessuale, ma riteniamo sbagliato punire le vittime". Un invito che il Pd non sembrerebbe però avere alcuna intenzione di cogliere. Almeno per il momento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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