Due spiagge libere chiuse alla Venere Azzurra e a San Terenzo, Lerici (La Spezia). Il provvedimento, in vigore da questa mattina, si è reso necessario dopo che circa 70 bambini hanno accusato i tipici sintomi di una gastroenterite. L'indagine di carattere sanitario ha presto portato a scoprire che i piccoli avevano tutti in comune l'aver trascorso alcune ore nelle due spiagge lericine. Da qui la decisione della Asl5 di procedere con la richiesta il divieto di accesso e di balneazione.
Il caso in provincia di La Spezia
Nei giorni scorsi, stando a quanto riportato dalle agenzie di stampa, sono stati segnalati numerosi casi di bambini con gastroenterite, un'infezione di origine batterica o virale che può provocare vomito, nausea, diarrea, dolori addominali e febbre. I piccoli, quasi 70, hanno accusato i sintomi nel medesimo periodo di tempo. Un dettaglio che è suonato come un campanello d'allarme per le autorità sanitarie, che hanno deciso di procedere con un'indagine più accurata.
Dal momento che i minori avevano frequentato le spiagge libere attrezzate della Venere Azzurra e di San Terenzo è stato necessario procedere con la chiusura temporanea a scopo precauzionale. Nel corso della serata di ieri, la Asl ha inviato una Pec al Comune di Lerici, chiedendo di emanare un divieto di accesso e di balneazione. Il sindaco di Lerici ha provveduto immediatamente. Ciò darà il tempo alle autorità sanitarie di svolgere tutti gli accertamenti del caso. "Ad oggi tutte le analisi di Arpal sull'acqua hanno dato esito negativo e non sono stati riscontrati problemi", ha dichiarato il primo cittadino Leonardo Paoletti, come riportato da Ansa. "Il collegamento con Lerici va ancora verificato", ha precisato. Va atteso ora l'esito dei campionamenti, che hanno visto il coinvolgimento dell'Istituto Superiore di Sanità. Al momento sappiamo che i bimbi sono risultati positivi al Rotavirus.
Le parole del medico
"Conosciamo molto bene il Rotavirus, è molto aggressivo e si diffonde per contatto diretto, motivo per il quale è facile che i bambini in possano contrarlo: basta un bacio. Dei piccoli colpiti la maggior parte sono stati trattati in casa, in altri casi è stato necessario l’accesso al Pronto soccorso pediatrico e in alcune circostanze il ricovero", ha spiegato a Città della Spezia il dottor Livio Fattorini, segretario provinciale della Federazione pediatri della Spezia.
Fattorini ha voluto ribadire che non vi è alcuna ragione di creare allarmi. "Dal mio osservatorio, seppur limitato, la situazione è stabile e come tutte le ondate finirà. È chiaro che ai primi casi ci siamo attivati chiedendo tutte le analisi e le verifiche da parte di Arpal".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.