A pochi giorni dall'episodio di danneggiamento della teca di Dachau, che fa parte del Monumento al Deportato, il Parco Nord di Milano torna al centro dell'attenzione mediatica per via di una enorme svastica realizzata sul prato da ignoti. Il ritrovamento è stato effettuato nella mattinata di oggi, domenica 19 febbraio.
Per comporre il simbolo, collocato peraltro a breve distanza dallo stesso Monumento, i suoi autori hanno utilizzato dei pali di legno divelti da una vicina recinzione. Una volta inoltrata la segnalazione, sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni (Milano), i quali hanno provveduto a informare dell'accaduto l'autorità giudiziaria e a dare avvio alle indagini con l'obiettivo di risalire ai responsabili.
"Legittimati dal governo"
Ad approfittare dell'episodio per gettare fango sull'esecutivo guidato da Giorgia Meloni è stato il Pd di Milano Metropolitana, che ha lanciato un attacco per nulla velato attraverso la sua pagina Facebook. "Una indegna, ennesima, provocazione fascista. Questa mattina al Parco Nord è comparsa una svastica, composta da pali della recinzione, lì dove sorge il Monumento al Deportato", esordisce la nota pubblicata sui social.
"Dopo l’attacco squadrista a Firenze ai danni di giovani studenti all’esterno di un liceo, oggi Milano si sveglia con questo vergognoso scempio", prosegue il post, prima di dedicare le proprie 'attenzioni' all'attuale esecutivo. "Forse sentendosi legittimati da questa destra al governo che non prende una posizione netta contro queste provocazioni, i fascisti stanno rialzando la testa", si legge ancora nel comunicato. "È nostro compito, oggi ancora più di prima, non fare un passo indietro sulle libertà e sui diritti. Auspichiamo che i responsabili siano presto individuati", conclude il post.
Le parole dell'Anpi
Poco dopo è arrivata anche la condanna del gesto da parte dell'Anpi provinciale."Dopo che era stato vandalizzato lo scorso 16 febbraio, oggi vicino al Monumento al Deportato nel Parco Nord di Milano è comparsa una enorme svastica fatta con dei pali di legno", dichiara il presidente Roberto Cenati, "per arrivare a farla è stata anche divelta la recinzione".
L'episodio viene etichettato come "gravissima provocazione di stampo fascista che costituisce un vergognoso oltraggio a tutti coloro che persero la vita a seguito della deportazione nei lager nazisti, per avere scelto di lottare contro le nefandezze del nazifascismo".
"Chiediamo alle pubbliche autorità di fare tutto il possibile per individuare i responsabili di questo ignobile atto e di impedirne il ripetersi", esorta in conclusione
Cenati. "Da parte nostra manterremo alta la nostra vigilanza a difesa della democrazia nata dalla Resistenza, la cui eredità più preziosa è la nostra Carta Costituzionale", conclude il presidente provinciale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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