La beffa ora rischia di essere doppia. Dopo l'aumento ai ticket dei mezzi pubblici scattato lo scorso gennaio, i milanesi subiranno probabilmente un taglio alle corse di metro, tram e bus. Tradotto in estrema sintesi: più costi (per i cittadini), meno servizi. L'ipotesi allo studio di Atm (Azienda trasporti milanesi) è approdata a palazzo Marino e sarebbe già arrivata sulla scrivania del sindaco Beppe Sala. Lo stesso primo cittadino, del resto, nei giorni scorsi aveva confermato il possibile cambiamento in arrivo ma allo stesso tempo aveva assicurato: "Non prevedo nessun taglio estremamente significativo". A quanto si apprende, una modifica scatterà sui tempi di attesa alle banchine durante i giorni feriali e per i festivi sarebbero in corso valutazioni sull'eventuale riduzione delle frequenze.
Per il Comune - scrive MilanoToday - la parola d'ordine è una sola: risparmiare. Ma forse è meglio non farlo sapere troppo ai milanesi e ai frequentatori del capoluogo lombardo, che nel gennaio scorso si erano visti aumentare i costi dei ticket a 2,20 euro per un singolo viaggio. E anche i carnet da dieci corse erano lievitati, passando da 18 euro a 19,50 euro. Ma all'Atm gli introiti dovuti al rincaro sui biglietti non basterebbero. L'azienda deve infatti far fronte al caro energia, con costi passati dai circa 50 milioni del 2021 ai 150-170 (preventivati) per il 2023. E in più, secondo alcune stime, anche i passeggeri sarebbero diminuiti per svariati motivi. Da qui l'ipotesi di intervenire direttamente sulle corse dei mezzi pubblici.
Ma questo appare come un vero e proprio controsenso nella città in cui - più che altrove - si vorrebbe puntare sulla mobilità sostenibile e sulla logica green delle ztl, sui divieti ai mezzi inquinanti e sugli spostamenti carbon-free. Quella narrazione però cozza con la realtà: ovvero con una viabilità sempre più caotica e con servizi di trasporto pubblico dall'ampio margine di miglioramento. "Stiamo continuando a insistere con il governo per avere fondi per il trasporto pubblico locale e questo vi garantisco che lo stiamo facendo. Il direttore generale di Atm, Arrigo Giana, è stato a Roma la settimana scorsa e continueremo in questa direzione", aveva spiegato il sindaco Sala, parlando con i giornalisti nei giorni scorsi.
Intanto però, aumentano i costi per gli utenti, diminuisce la domanda, si registra una carenza i conducenti e forse arriveranno pure i tagli sulle corse e le soppressioni di alcune fermate per i mezzi di superificie. Passo dopo passo, a Milano si ha l'impressione che il trasporto pubblico non stia affatto vivendo quella fase di rilancio auspicata dal Comune.
Di recente ha aperto i battenti la nuova linea metropolitana M4 e la circostanza era stata accompagnata dai comprensibili entusiasmi dell'amministrazione. Ma nel complesso - su questo fronte - si ha una percezione un po' diversa: Milan non è più un gran Milan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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