«Sono stati 35 minuti terribili, i più brutti della nostra vita». È scosso Roby Facchinetti, 78 anni, il tastierista e cantante dei Pooh, vittima domenica scorsa di una rapina nella sua villa di Bergamo. La rabbia del figlio Francesco, conduttore televisivo e dj, supera il terrore provato dal papà. «Politici incapaci - tuona - avete reso il paese più bello del mondo un paese insicuro dove c'è da avere paura». Sono stati attimi concitati quelli vissuti da Roby, che si trovava nella sua villa di Bergamo con la moglie Giovanna e il figlio Roberto quando si è trovato davanti i banditi. Un incubo durato poco, ma che non dimenticherà facilmente. A un certo punto tre uomini armati di pistola, con il volto coperto, hanno costretto il cantautore a consegnare loro gioielli e orologi. In quella grande villa si sentivano a loro agio, quasi la conoscessero già. Stando alle informazioni trapelate, i banditi sarebbero riusciti a entrare all'interno senza forzare porte o finestre. Un particolare che accredita ancora di più l'ipotesi che potesse esserci una talpa tra le persone che orbitano attorno alla famiglia Facchinetti o che nel commando ci sia stato qualcuno che in passato, per qualche motivo, avesse frequentato quella villa. Sulle indagini gli investigatori della squadra mobile mantengono il massimo riserbo, ma hanno ascoltato a lungo le vittime. Si cercano dettagli, particolari utili a stringere il cerchio attorno alla banda, professionisti del crimine, ben organizzati e abili nel guadagnare la fuga prima che venisse dato l'allarme alle forze dell'ordine. «Voglio tranquillizzarvi - ha dichiarato ieri Facchinetti senior -. Stiamo tutti bene. Non posso rivelare altro, atteso che sono in corso le indagini, ma vi ringrazio per la vicinanza che mi state dimostrando». I fan lo hanno tempestato di messaggi di solidarietà e affetto, a pochi giorni dalla reunion dei Pooh per la prima serata del festival di Sanremo. Gli abitanti della zona, invece, sono preoccupati perché le rapine e i furti non sembrano diminuire, anzi. «È successa una cosa veramente grave e noi non possiamo dire nulla - dichiara la figlia Giulia, 31 anni -. Anzi, ci saremmo augurati che la notizia uscisse più avanti, visti gli impegni lavorativi di papà. Psicologicamente non è un momento facile da gestire per lui». Meno diplomatico il fratello Francesco, che già nel 2017 aveva denunciato un tentato furto nella villa del papà, a pochi passi dal Gewiss Stadium. Un uomo aveva provato, infatti, a intrufolarsi in quell'abitazione di mattina, mentre in casa c'era tutta la famiglia, ma era stato sorpreso e affrontato dal marito di Giulia, che lo aveva messo in fuga. «Sono molto triste e amareggiato di come si è trasformato il nostro paese - afferma Francesco in alcune stories su Instagram - qualcuno dice ma voi avete la villa, per quello entrano a casa vostra, ma non è una condanna aver guadagnato soldi onestamente, mi devo sentire libero e sicuro nel paese dove vivo. È una vergogna che in un paese dove c'è pressione fiscale al 60% noi non ci sentiamo sicuri, complimenti Stato, siete bravissimi, al governo destra e sinistra incapaci di mantenere ordine e controllo, non siete capaci di fare politica ma solo propaganda». «E allora chi può come ho fatto io va ad abitare da un'altra parte, per chi si chiede perché siamo andati a vivere in Svizzera - continua il dj - è perché non voglio crescere i miei figli in un paese dove non possono essere liberi, dove non possono uscire di casa, dove ho paura a farli giocare al parchetto e di lasciare mia moglie a casa da sola. Non voglio più questo, allucinante.
Voi che avete governato questo paese negli ultimi 30 anni guardatevi allo specchio, e fatevi schifo». Il Codacons lancia l'allarme ricordando che in Italia si contano 182mila rapine l'anno all'interno nelle abitazioni, quasi 500 al giorno, ovvero una ogni 3 minuti circa: la maggior parte rimane senza colpevole.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.