Il Tribunale amministrativo regionale di Trento ha deciso di accogliere il ricorso presentato dalla Leal, sospendendo di fatto il decreto di abbattimento dell'orsa F36 che era stato firmato lo scorso venerdì 8 settembre dal presidente della provincia Maurizio Fugatti.
L'animale era stato riconosciuto, tramite una serie di analisi genetiche, come responsabile dell'aggressione ai danni di due cacciatori sul sentiero Mandrel (nei pressi di Malga Avalina, a circa 1.970 metri sopra l'abitato di Roncone) in data 30 luglio e del "falso attacco" a una coppia di escursionisti verificatosi invece in località Dos del Gal (a monte dell'abitato di Roncone) la successiva domenica 6 agosto. Due assalti presumibilmente motivati dal fatto che l'orsa stesse tentando di proteggere il proprio cucciolo da eventuali pericoli: ed è anche il timore per le sorti del piccolo ad aver mosso gli animalisti e a lasciarli preoccupati nonostante la sentenza emessa dal Tar.
"Siamo soddisfatte per la sospensione dell'ordine di abbattimento dell'orsa, ma non condividiamo la mancata sospensione dell'ordine di cattura, non essendo F36 orsa pericolosa", dichiarano i legali della Leal Giada Bernardi e Rosaria Loprete. "Il falso attacco che determina l'emissione del decreto", proseguono gli avvocati,"non era dettato dalla volontà dell'orsa di ledere, ma alla difesa di se stessa e del suo cucciolo da chi era entrato nel suo habitat". Ci sarebbero dei rischi soprattutto per il piccolo, nel caso in cui la mamma venisse allontanata. "La cattura separerebbe F36 dal suo piccolo", spiegano infatti Bernardi e Loprete, "cagionando per quest'ultimo un gravissimo pregiudizio stante l'incapacità della bestiola di provvedere a se stessa in modo autonomo". L'udienza durante la quale verrà discussa l'istanza è già stata fissata per il prossimo giovedì 12 ottobre.
La decisione del Tar
No all'abbattimento di F36, quindi, ma l'animale potrebbe essere sottratto al suo ambiente e al suo cucciolo. "Devono essere contemperate le necessità di sicurezza pubblica", scrive il presidente del Tar di Trento, Fulvio Rocco nella sentenza con cui il decreto di abbattimento viene sospeso, "pertanto l'unica cautela ragionevolmente praticabile è quella di consentire la cattura dell'orsa F36 senza procedere al suo abbattimento, ma provvedendo a rinchiudere l'animale nella struttura del Casteller ovvero in altro luogo idoneo alla sua custodia". Il Tribunale amministrativo regionale di Trento ordina quindi "entro il termine di 10 giorni alla Provincia autonoma di Trento di depositare agli atti di causa copia del parere dell'Ispra in ordine al comportamento di F36".
Resta la preoccupazione
Lo scampato pericolo, tuttavia, non rasserena gli animi, viste le caratteristiche del luogo in cui F36 verrebbe trasferita. "Ci auguriamo innanzitutto che l'orsa e il suo cucciolo siano ancora vivi dopo che abbiamo appreso che la Provincia l'ha radiocollarata a fine agosto senza darne notizia", commenta in una nota il presidente di Leal Marco Prampolini.
"Chiediamo preventivamente che non venga rinchiusa al Casteller che notoriamente rappresenta una soluzione assimilabile al 41bis", scrive in conclusione, "un vero e proprio regime carcerario che annichilisce e annienta gli orsi che vi sono imprigionati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.