Tassa sui rifiuti, aumenti a Napoli. E De Magistris prende di mira il suo successore

La tassa sui rifiuti sale del 13% per le utenze domestiche e del 22,5% in media per quelle non domestiche. Ed è subito polemica politica

Tassa sui rifiuti, aumenti a Napoli. E De Magistris prende di mira il suo successore
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Brutte notizie per i napoletani. È stato deciso un aumento della tassa sui rifiuti. Il consiglio comunale ha approvato a maggioranza la delibera sull'aggiornamento annuale delle tariffe Tari, destinate a coprire il costo del servizio di raccolta, gestione e smaltimento e spazzamento dei rifiuti urbani, esclusi i rifiuti speciali. Sono stati 25 i voti favorevoli. Contrari i consiglieri di Forza Italia e quelli del Gruppo Misto, Alessandra Clemente e Toti Lange.

Un brutto colpo per i cittadini. La tassa sale del 13% per quanto riguarda le utenze domestiche e del 22,5% in media per quelle non domestiche. Nelle intenzioni dell'amministrazione non è previsto un aumento delle tariffe nel 2024 mentre le stesse dal 2025 potrebbero diminuire adottando provvedimenti come il recupero di denaro dall'evasione, l'iscrizione automatica e anticipata al servizio Tari in caso di nuova residenza o trasferimento, l'incremento della differenziata e la realizzazione di impianti di smaltimento.

Solo pochi giorni fa l'assessore al Bilancio, Pier Paolo Baretta, aveva reso noto che l'evasione della Tari ammonta a 770 milioni. L'aggravio dovrebbe essere contenuto per le famiglie in quanto è prevista una maggiore rateizzazione rispetto a quella normalmente adottata e perché sarà istituito un bonus finalizzato a compensare, seppur parzialmente, le maggiori spese energetiche.

Intervenuto sulla questione, il sindaco Gaetano Manfredi ha spiegato che "in passato, se si fosse agito con verità, non avremmo trovato una città con 5 miliardi di debiti ma in equilibrio finanziario. Nel 2020 la base imponibile comunicata dal Comune era gonfiata con cittadini defunti o aziende cessate. Gonfiando la base imponibile, in passato si è riuscito a mantenere la tariffa bassa. Il Comune ha dovuto ridurre la base imponibile a causa di una diffida di eliminare l'utenza fittizia".

L’attuale sindaco, però, è stato duramente criticato da Luigi De Magistris che ha guidato la città per due mandati. Circa 10anni che non hanno per nulla risollevato Napoli, nonostante le aspettative di molti. La città, come si legge anche su Fanpage, nel novembre del 2021 risultava penultima in Italia per la "Qualità della Vita". Napoli era 106esima (su 107), secondo la classifica 2021 stilata da Italia Oggi e dall'Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni.

Oggi l’ex primo cittadino è partito all’attacco del suo successore tanto che sui social ha risposto alle dichiarazioni di Manfredi sull'aggiornamento delle tariffe della tassa sui rifiuti affermando che il sindaco "e la sua maggioranza aumentano anche la Tari ai napoletani. Però, salendo sulla cattedra dell'inganno, Manfredi scarica le colpe sull'amministrazione comunale che non ha saputo fare i calcoli nel passato. Ma il sindaco furbo, quando gli conviene, i calcoli li sa fare: appena si è insediato ha avuto i soldi che spettavano alla città grazie alle nostre lotte e che gli sono serviti invece a lui per triplicarsi lo stipendio. Ai napoletani aumenta le tasse mentre lui si gonfia il portafoglio". "Per avere i soldi – ha aggiunto- Manfredi, che di Napoli se ne fotte, mette in vendita tanto patrimonio pubblico della città, i gioielli di Napoli e si impegna a svendere ai privati altri beni comuni, addirittura lo stadio Maradona, il Maschio Angioino e il Castel dell'Ovo. Per giustificare l'aumento delle tasse se la prende poi con chi evade le tasse. Giusto... ha dimenticato di dire, e qui il naso gli diventa ancora più lungo, che il primo evasore pubblico debitore del Comune di Napoli era per circa 40 milioni di euro l'Università ai tempi di Manfredi rettore. Ma Manfredi si è premiato ed assolto da solo, tanto che per diversi professori della 'sua università' Palazzo San Giacomo è divenuta la succursale dell'università".

L’attacco continua. Secondo de Magistris "per ora il prof. Manfredi, un corpo estraneo alla città, campa di rendita per il lavoro fatto negli ultimi dieci anni da tante donne ed uomini che hanno agito solo per amore della città e dei napoletani. Ma il campare di rendita non lo autorizza a ingannare Napoli.

Se poi Manfredi volesse confrontarsi pubblicamente su conti, patrimonio, tasse e soldi lo farei, per amore della mia città, con piacere. Ma lui scappa dal popolo, da chi non è omologato, da chi dissente, frequenta solo il sistema".

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