Teramo, attacco choc in carcere: detenuto prova a strangolare un agente

Il detenuto, già noto per gravi atti di aggressione, ha minacciato di morte l'agente di Polizia penitenziaria e poi ha provato a strangolarlo. Salvato dai colleghi

Teramo, attacco choc in carcere: detenuto prova a strangolare un agente
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Ancora un'aggressione in carcere, ancora un atto violento ai danni della Polizia penitenziaria. Gli agenti continuano a essere vittime di condotte veementi negli istituti di custodia da parte di soggetti che già in passato avevano dato dimostrazione del proprio atteggiamento pericoloso. Uno degli ultimi episodi si è verificato a Teramo, capoluogo di provincia dell'Abruzzo, dove un detenuto originario della provincia di Pescara si è scagliato contro un agente provando a strangolarlo.

Si tratta dell'ennesima azione aggressiva all'interno di un carcere. L'uomo - ristretto in uno dei reparti di media sicurezza - tra l'altro era già noto per essersi reso protagonista di gravi atti di aggressione al personale di polizia, trasgredendo in diverse occasioni le fondamentali regole di disciplina e le norme penali all'interno del carcere. Improvvisamente il detenuto è di nuovo andato in escandescenze e se l'è presa con un agente di Polizia Penitenziaria tentando di strangolarlo.

La denuncia della vicenda è arrivata dai sindacati della Polizia penitenziaria, secondo cui l'uomo in precedenza si sarebbe spinto fino alle minacce di morte e avrebbe preteso l'impunità incondizionata. L'agente è stato salvato dal pronto intervento da parte delle risorse di personale di Polizia Penitenziaria, che hanno evitato il peggio e hanno così messo in salvo il collega che altrimenti avrebbe rischiato di subire conseguenze assai preoccupanti. Comunque l'agente ha ricevuto le cure necessarie al pronto soccorso cittadino e si è sottoposto agli accertamenti del caso; è stato dimesso con tre giorni di prognosi.

L'azione del detenuto non rappresenta certamente una novità: di recente erano stati lanciati allarmi sulla sua situazione, visto che aveva creato disordini ed era finito al centro di atti di violenza. Una serie di fattori a cui magari, nelle intenzioni dei sindacati, sarebbe dovuto seguire l'allontanamento dall'Istituto di Teramo. Richieste di trasferimento che però hanno lasciato spazio a una nuova aggressione.

Le organizzazioni sindacali chiedono l'immediato allontanamento del facinoroso e sono tornate a sottolineare con forza la difficoltà a lavorare, "con una popolazione detenuta che ha raggiunto un sovraffollamento non più tollerabile che va ben oltre il 150%, con troppe tipologie di ristretti, spesso incompatibili tra loro, con una carenza di personale anch'essa altissima, che si accompagna ad un'età media dello stesso, sempre più alta".

L'auspicio dei sindacati è che l'appello rivolto alle istituzioni territoriali possa rappresentare un'importante terreno in grado di promuovere una doverosa collaborazione con le sigle che hanno ritenuto necessario

firmare il documento, sperando nella "creazione di sinergie" che si pongano l'obiettivo di migliorare le condizioni lavorative all'interno del carcere di Teramo. Magari prima che un altro agente venga aggredito.

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