Trastevere, alcol e risse in piazza come sul ring di un fight club

Protagonista dell'incontro di boxe in piazza Trilussa "er pantera". Da tempo il quartiere è teatro di scorribande notturne tra furti, alcol e stupri su studentesse

Trastevere, alcol e risse in piazza come sul ring di un fight club

Alcol, risse e schiamazzi. Sono le immagini agghiaccianti che immortalano l'ennesima notte di violenza nel quartiere romano di Trastevere, a pochi passi dalla riva del fiume Tevere. Il video, poi diventato virale su Tik Tok, riprende una scazzottata in piazza Trilussa tra Simone Lopetti, 55enne senzatetto originario del Quartaccio, detto "er pantera" e uno sconosciuto. Stando a quanto riporta un articolo di Repubblica.it non si tratterebbe di un episodio isolato. Da tempo, infatti, la zona è teatro di stupri, furti e violenze di ogni genere.

La rissa

La folla che incita a "picchiare duro", le fotocamere dei telefonini puntati sui due "pugili" e un pubblico di spettatori non paganti che assiste all'incontro di boxe a cielo aperto: sembra una scena del film Rocky Balboa. E invece è solo (si fa per dire) una rissa - vista e rivista decine di volte - nella splendida piazza Trilussa. Al centro del ring cittadino, come si vede dal video, c'è "er pantera", personaggio già noto alle forze dell'Ordine e alle cronache cittadine: due settimane fa era stato denunciato a piede libero per porto d'armi (aveva con sé un taglierino). Lunedì sera, quando stava per azzuffarsi con un'altra persona, è stato richiesto l'intervento del 112. Lo hanno cacciato anche dal concertone del 1°maggio in piazza San Giovanni: ha problemi non solo con l'alcol, ma rifiuta di farsi aiutare.

Gli abusi sulle studentesse

Un quartiere problematico, quello di Trastevere, dove ogni giorno si registrano episodi di razzie e violenze. Non solo risse e alcol, ma anche furti di strumenti agli artisti di strada che suonano in zona. Come se tutto questo non bastasse, un paio di sere fa, sono state lanciate giù dal Ponte Sisto alcune bici in sharing nel fiume. E poi, ancora, lo spaccio di droga e i calci alle serrande dei locali per chiedere "l'ultimo cicchetto": non si accettano rifiuti. Per non parlare degli abusi sulle studentesse della John Cabot University: sono oltre 40 le denunce finite sul banco della procura di Roma tra il 2010 e il 2020. Lo scorso ottobre, in appena 24 ore, si sono consumate due violenze sessuali.

Una circostanza che ha messo subito in allerta la dirigenza della Cabot, al punto da diramare via social una sorta di vademecum indirizzato alle allieve giovani allieve: "Non stare in giro oltre le due, - si legge tra i consigli - non percorrere strade poco illuminate e non perdere mai di vista il tuo bicchiere". È uno scempio senza fine che si consuma sotto gli occhi dei residenti, stremati dalla movida violenta: una battaglia contro i mulini a vento.

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