Attenzione alla truffa dello specchietto, raggiro che sta mietendo parecchie vittime nella Capitale. Ne sa qualcosa una donna che si era fermata nella piazzola della strada statale Cassia Bis, riuscita a capire in tempo l'inganno e a mettere in fuga il criminale. Il modo per accorgersi della truffa, infatti, c'è. Bisogna solo stare molto attenti ai dettagli, e conoscere la propria auto.
Come funziona il raggiro
Il piano è in realtà molto semplice e consiste, prima di tutto, nel lanciare delle pietre contro la vettura prescelta, che sia ferma o in transito. A quel punto si simula un incidente, un urto fra auto, così da chiedere al conducente di risolvere la faccenda in denaro, senza bisogno di contattare i vigili urbani e tirare in ballo le assicurazioni. Il malcapitato spesso e volentieri paga, ignaro di essere finito nella trappola, e i malviventi se ne vanno con il bottino.
Si tratta di una delle truffe maggiormente utilizzate nel nostro Paese. Spesso e volentieri le vittime prescelte sono le persone anziane, giudicate più facili da raggirare, oppure le donne o i neopatentati. Una volta simulato l'urto col lancio di piccole pietre o palline di plastica, i criminali passano a chiedere un risarcimento per il loro specchietto retrovisore rotto. Tutto, ovviamente, in contanti.
La truffa smascherata
Non è però andata bene a chi ha cercato di raggirare una donna fermatasi sulla Cassia Bis. Il fatto è accaduto la scorsa settimana, ed è stata la vittima, riuscita a capire l'inganno, a raccontare la storia a Il Messaggero. "Ero uscita da un distributore di benzina e ho ripreso la Cassia Bis in direzione Roma quando, di colpo, poco dopo aver sorpassato un'auto, ho sentito un forte rumore", riferisce la signora. "Ho pensato ad un ramo caduto oppure una ruota scoppiata. Poco dopo un ragazzo, a bordo di un'auto bianca ha tentato di richiamare la mia attenzione e così ho deciso di accostare e fermarmi in una piazzola. Che a pensarci bene è un posto dove nemmeno prende il cellulare".
Il giovane, descritto come un ragazzo di nazionalità straniera, è passato subito alle vie di fatto. Ottenuta l'attenzione della donna, ha raggiunto in fretta l'auto di quest'ultima, ma un movimento repentino non è sfuggito all'occhio della vittima. "L'ho visto fare un segno sulla fiancata della mia auto", afferma sicura la signora.
Convinto di poter attuare il piano, il ragazzo ha subito chiesto un risarcimento in denaro per il suo specchietto. La signora, allora, ha proposto di rivolgersi all'assicurazione. "Dopo qualche lamentala ed incessanti richieste di indennizzi, il giovane è fuggito velocemente via facendo perdere le sue tracce", prosegue il racconto. "Al rientro ho notato effettivamente una strisciata sulla fiancata destra, ma era stata fatta con la cera e sono riuscita a toglierla subito".
Ecco l'inganno. Per simulare l'incidente, le ammaccature vengono addirittura disegnate ad hoc. Dunque, attenzione.
Il consiglio delle forze dell'ordine resta sempre uno: in caso di incidenti, è bene rivolgersi ai vigili urbani. Se si capisce di trovarsi di fronte a una truffa, si deve registrare il numero della targa della vettura coinvolta e provvedere a sporgere denuncia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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