Usa il figlio come bersaglio per la balestra, ora rischia il processo

Un 40enne è accusato di maltrattamenti sul figlio. Lo avrebbe anche percosso a cinghiate. La settimana scorsa l'uomo è stato arrestato per spaccio di droga

Usa il figlio come bersaglio per la balestra, ora rischia il processo

Ha usato il figlio di 9 anni come bersaglio per la balestra: un uomo di 40 anni è indagato dalla procura di Latina per maltrattamenti, reato per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio.

Maltrattamenti continui da parte del padre

Come racconta il Corriere della SeraPaolo P., il padre del bimbo di 9 anni avrebbe usato il ragazzino come bersaglio per esercitarsi alla balestra, con l’"accortezza" di mirare dal ventre in giù. In altre occasioni l’uomo avrebbe percosso il minore con cinghiate, botte e insulti. L’elenco delle violenze sono contenute nella denuncia che la mamma del bambino presenta al commissariato di polizia di San Basilio a Roma nel 2021. La donna si presenta alla polizia perché, a suo dire, vuole cambiare vita. Lei e il marito hanno altri tre figli, di cui quello di 9 anni è il più grande. Il ragazzino viene ascoltato in modalità protetta, assistito da una psicologa. E conferma le accuse. Dice in sostanza che il padre lo utilizzerebbe come bersaglio per la balestra e che mira alle gambe. A confermare i fatti, secondo le indagini, sono i graffi presenti sul corpo del ragazzo. Le cinghiate sarebbero invece arrivate quando il bambino ha espresso il desiderio di stare con la mamma. I piccoli e la madre sono ora assistiti dall’associazione anti-violenza Bon’t Worry e dall’avvocatessa Licia D’Amico.

L’arresto per spaccio di droga

Paolo P. è stato arrestato lo scorso 2 febbraio dalla squadra mobile di Latina, ma non per questa vicenda. L’uomo infatti è sospettato assieme ad altre tre persone di far parte di una banda che gestiva lo spaccio di droga sul litorale di Sabaudia, nota località balneare in provincia di Latina.

I quattro, secondo le accuse, risultano essere stati i gestori di una fiorente attività di spaccio nel territorio di Sabaudia, con numerose cessioni di cocaina ad una vasta e variegata platea di assuntori tra l’estate e l’autunno del 2022. Il figlio del 40enne, nella deposizione protetta, ha fatto riferimento proprio a della sostanza che girava per casa e che sarebbe appunto cocaina. “La chiamava veleno per topi” si legge nel verbale.

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