"Non sono valori condivisi". E il Comune di Milano boccia la statua sulla maternità

Il Comune dice no alla collocazione in pubblico della statua sulla maternità della scultrice Vera Omodeo. Secondo gli esperti Palazzo Marino esprimerebbe "valori non universalmente condivisibili"

"Non sono valori condivisi". E il Comune di Milano boccia la statua sulla maternità
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Il Comune di Milano ha detto no. La statua sulla maternità dell'artista Vera Omodeo è stata infatti considerata espressione di valori "non universalmente condivisibili" dagli esperti che dovevano valutare la collocazione dell'opera in piazza Eleonora Duse, in zona Porta Venezia. La famiglia della scultrice voleva donare il manufatto a grandezza naturale al Comune, affinché fosse esposto in pubblico, ma una commissione ha bocciato la proposta, dando parere negativo "sia per la tipologia dell’opera proposta, sia per la posizione" prevista.

Nel verbale che nega la collocazione della statua, riportato da Repubblica, si leggono motivazioni che lasciano di stucco. Secondo la commissione del Comune, infatti, la scultura sulla maternità rappresenterebbe "valori certamente rispettabili ma non universalmente condivisibili da tutte le cittadine e i cittadini, tali da scoraggiarne l'inserimento nello spazio pubblico". Ma l'opera mostra in realtà l'atto più universale e umano che si possa immaginare: quello di una madre che allatta il proprio figlio. Un'immagine che unisce e che riporta a una dimensione ancestrale e autentica dell'esperienza umana.

Diversamente, gli esperti incaricati da Palazzo Marino ci avrebbero visto qualcosa di inadatto alla pubblica esposizione. E infatti - riporta Repubblica - il loro suggerimento è stato quello di donare la scultura a un istituto privato, come un ospedale o un istituto religioso, affinché sia valorizzato maggiormente "il tema della maternità, qui espresso con delle sfumature squisitamente religiose". I famigliari della scultrice Vera Omodeo hanno chiaramente manifestato il loro disorientamento per quella decisione accompagnata da motivazioni ritenute non troppo convincenti. La figlia Serena Omodeo Salè ha quindi quindi quali siano i messaggi e i valori non condivisibili: "Essere donna? Allattare? Partorire?".

Per la figlia, inoltre, la statua è del tutto priva di riferimenti religiosi e - riferisce ancora Repubblica - la famiglia, non procederà a una donazione "se la statua non sarà collocata in luogo visibile alla cittadinanza".

Ironia della sorte, il parere del Comune sull'opera è diventato di dominio pubblico proprio nelle ore in cui i giornali riportavano la notizia della statua di Indro Montanelli vandalizzata nuovamente ai giardini di Porta Venezia, sempre a Milano. Un gesto che ha dimostrato, ancora una volta, quanto l'ideologia e l'intolleranza riescano a trasformarsi in un torto inflitto alla memoria e all'intera società.

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