Volantini contro Israele, che definiscono il primo ministro Benjamin Netanyahu “responsabile di crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio” e lo Stato israeliano un "regime di apartheid". Sono stati affissi nelle scorse ore a Firenze, nella bacheca dell'ospedale San Giovanni di Dio, per un episodio che ha irritato non poco l'Associazione Italia - Israele. Proprio la sezione fiorentina dell'associazione, presieduta da Emanuele Cocollini, ha documentato la presenza dei fogli in questione sulla propria pagina Facebook, chiedendone l'immediata rimozione. E non escludendo la possibilità di presentare un esposto in procura, per andare a fondo della questione.
"Ci è stato segnalato che nella bacheca dell’ospedale San Giovanni di Dio sono stati affissi dei cartelli che definiscono Israele un “regime di apartheid” e il primo ministro Benjamin Netanyahu un ricercato in quanto sarebbe “responsabile di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio” - ha scritto Cocollini- non possiamo tollerare che si faccia propaganda di odio contro Israele all’interno di un luogo pubblico come un ospedale. Riteniamo tutto questo gravissimo e chiediamo al direttore generale di intervenire rimuovendo quanto prima i vergognosi cartelli. Ci riserviamo, infine, la possibilità di presentare un esposto alla procura della Repubblica". In un volantino si vede infatti il volto di Netanyahu sotto la parola "wanted", ricercato. E in un altro ancora, firmato dai "Sanitari per Gaza", si legge la frase "Stop killing children". Non è a dire il vero la prima volta che dagli ambienti ospedalieri fiorentini emergono iniziative pro-Palestina: nei mesi scorsi, ad esempio, alcuni sanitari dell'Ospedale Pediatrico Meyer avevano messo in piedi una protesta per chiedere le dimissioni del console onorario di Israele, Marco Carrai, da presidente della Fondazione Meyer.
E lo stesso Carrai è intervenuto anche su quest'ultimo avvenimento, non nascondendo irritazione ed amarezza. "Trovo scandaloso che in un ospedale pubblico, in una bacheca ad uso dei dipendenti, sia possibile affiggere cartelli che definiscono Israele uno Stato di apartheid.
Israele è una democrazia liberale dove ebrei, cristiani, arabi musulmani possono votare senza restrizioni e tutti, come accade nelle democrazie liberali, hanno gli stessi diritti - il pensiero del console onorario, riportato dal quotidiano La Nazione - chi scrive quelle cose è un incosciente e un odiatore pericoloso che alimenta odio. E forse non sa neppure che i bambini trucidati mentre giocavano a calcio nel nord di Israele erano Drusi, una popolazione perseguitata da tutti, che proprio in Israele ha trovato la sua casa”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.