Ha accusato un malore all'improvviso mentre stava officiando la messa, dopo aver celebrato la comunione. Perché, stando poi a quanto accertato in un secondo momento, nel calice c'era a quanto pare una sostanza corrosiva che gli ha subito causato forti dolori allo stomaco (imponendone il ricovero in ospedale a seguito dell'arrivo sul posto dei soccorritori). Protagonista della vicenda in questione che arriva dalla Liguria è un parroco di 83 anni, don Mario Perinetti, trasportato in pronto soccorso e ricoverato a seguito dell'accaduto. Un episodio che, stando a quanto riportato oggi dalla stampa ligure, si è concretizzato ieri mattina nella chiesa di Sant'Andrea di Zignago, in provincia di La Spezia. Secondo una prima ricostruzione (sui fatti stanno attualmente indagando i carabinieri, con l'obiettivo di ricostruire nei dettagli quanto avvenuto, ndr) don Perinetti stava celebrando la messa come ogni domenica. Una mattina all'apparenza come tante altre, che non lasciava presagire alcuna sorpresa.
Al momento di officiare la comunione però, subito dopo aver bevuto dal calice come prevede il rito, intorno alle 11:30 il parroco ha iniziato a quanto pare a lamentare improvvisamente forti dolori allo stomaco, alla bocca e al viso. A quel punto, constatate le condizioni del religioso in via di peggioramento, la funzione liturgica è stata giocoforza interrotta e i fedeli presenti hanno immediatamente provveduto ad allertare i soccorsi. I volontari della Pubblica Assistenza di Zignago hanno perciò raggiunto la chiesa insieme ad un medico e ad un infermiere, con il prete che dopo esser stato soccorso è poi stato trasportato presso l'ospedale Sant'Andrea di La Spezia per ulteriori accertamenti. Una volta giunto in nosocomio, il sacerdote è dunque stato ricoverato per avvelenamento.
E sin dalle prime analisi, il personale medico ha accertato come l'uomo avesse ingerito una sostanza chimica irritante. L’ipotesi prevalente allo stato attuale, sempre secondo quel che riportano i media locali, è che nel calice qualcuno abbia versato un acido o una sostanza chimica prima dell'inizio della funzione domenicale, forse per pulire il bicchiere. Una sostanza che non sarebbe poi stata risciacquata al meglio.
Sulla vicenda sono come detto in corso le indagini da parte dei militari dell'Arma: si cerca in particolare di capire se la presenza del liquido urticante al posto del vino sia frutto di una disattenzione o se sia invece frutto di un gesto compiuto intenzionalmente da qualcuno. Entrambe le piste restano sul tavolo, allo stato attuale. E a breve potrebbero quindi esserci ulteriori sviluppi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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